"Io dico che Raggi non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali irregolarità, perché non faccio il pm e non faccio il giudice. Ma se un sindaco, in questo caso della città più importate d'Italia, dice "i romani vedono la merda" e "ho la città fuori controllo" è un giudizio politico". Matteo Salvini entra a gamba tesa nella bufera che si è scatenata sul sindaco di Roma dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni tra lei e l'ex presidente di Ama nelle quali la Raggi intimava di modificare il bilancio dalla società di rifiuti.
Il leghista, nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera su Rai1, ha poi rincarato la dose: "Vuol dire che non sei in grado di fare il sindaco, lascia che qualcun altro lo faccia".
"Salvini se invece di cambiarsi le felpe andasse a lavorare sarebbe meglio. Se mi desse la felpa da ministro degli Interni per un giorno vado intanto a sgomberare Casapound. È una delle prime cose che potrebbe fare. Qui ognuno si crede più bravo dell'altro: iniziasse a fare il ministro dell'Interno", ha ribattuto la sindaca intervenendo a Piazza Pulita su La7. E ancora: "Ogni volta che il ministro parla non si capisce se parla come capo politico, come segretario del suo partito o come ministro dell'Interno. Qui c'è una grave questione di imbarazzo istituzionale, perché il ministro dell'Interno dovrebbe stare vicino ai sindaci, a tutti, che sono in prima linea. Invece vuole commissariarli. I prefetti lavorano accanto ai sindaci, non al loro posto".
In soccorso della Raggi è intervenuto anche Di Maio. "La Lega è un po' nervosa e ha adottato questa ripicca verso la sindaca Raggi che non è indagata. In quell'audio la sindaca diceva al capo di quella società dei rifiuti che non può aumentare la Tari perché vedono già la devastazione sui rifiuti. Lei chiedeva di mettere a posto i bilanci, quindi io 'sto scandalo non lo vedo. Si è montata questa cosa, il gruppo L'Espresso ha fatto questo scoop, va bene..", ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico nel corso della trasmissione "Dritto e rovescio" in onda su Rete4.
Il caso rifiuti a Roma rischia di esplodere. Secondo un'inchiesta dell'Espresso, l'ex presidente e ad dell’Ama Lorenzo Bagnacani accusa Virginia Raggi di aver fatto "pressioni" indebite su di lui e sull’intero cda dell’azienda, "finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell’Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali". E per questo ha fatto un esposto alla magistratura.
"Modificare il bilancio come chiede il socio, c'è un'altra opzione. Non devi valutare, se il socio ti chiede di fare una modifica lo devi fare. Però se tu lo devi cambiare comunque, lo devi cambiare punto, anche se loro dicono "perché la Luna è piatta". La giurisprudenza va in questo senso". A parlare è la sindaca di Roma Virginia Raggi, in un audio di una conversazione avuta il 30 ottobre scorso con Lorenzo Bagnacani, ex ad di Ama, riportato in esclusiva dal sito de l'Espresso. L'audio sarebbe allegato all'esposto presentato da Bagnacani in Procura sulla mancata chiusura del bilancio 2017 della partecipata dei rifiuti del Campidoglio.
Il manager replica: "Virginia, non possiamo fare quello che non è possibile fare". Il sindaco in un'altra conversazione aggiunge: "I romani oggi si affacciano e vedono la merda. In alcune zone purtroppo è così. Quando ai romani gli dico sì la città è sporca però vi aumento la Tari, ma io scateno, cioè mettono la città a ferro e fuoco altro che gilet gialli".
"Tu mi devi dare una mano Lorenzo, così non mi stai aiutando io ho la città che è praticamente fuori controllo i sindacati che fanno quel cazzo che vogliono io non riesco ad arrivare", dice ancora la Raggi in un'altra telefonata.
Dal canto loro, i grillini difendono la sindaca: "È una goffa ripicca la richiesta leghista di dimissioni del sindaco
Raggi. Goffa perché parte in un momento in cui peraltro non c'è nessuna notizia di indagine in corso, come scrive anche l'Espresso, mentre sull'indagine nei confronti di Siri sembra esserci la mafia di mezzo. Non scherziamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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