"Giulia non l'ha specificato per una questione di eleganza ma la vittima principale delle molestie sono stata io". È la rivelazione di Maddalena Oliva, la compagna di viaggio di Giulia Innocenzi, la giornalista che in questi giorni è stata al centro delle polemiche per aver denunciato di essere stata molestata durante il suo viaggio in Iran. Tutto falso, proteggeva solo un'amica.
"Le palpate al sedere certo non mi hanno mai spaventato - prosegue la Oliva - ma qui parliamo di ben altro. Mi sono interrogata ogni giorno (e la mia compagna di viaggio con me), quando sono passata dal riderci su, al camminare raso al muro per timore, al tenere lo sguardo basso per paura di incontrarne un altro, al non uscire più, su che cazzo stessi sbagliando". Fino ad arrivare all'episodio più spiacevole: "Quando sono stata tirata su da un uomo che arrivava da dietro col motorin o, e che provava a caricarmi col cazzo già di fuori, mi sono immobilizzata, urinata addosso (nel senso letterale del termine, perdonami la durezza del dettaglio, ma ci tengo a dirlo ai quanti, mamma che schifo, anche alle quante, provano a mettere in dubbio le situazioni incontrate, definendole elegantemente 'surreali' nella migliore delle ipotesi, o addirittura chiedendone prova fotografica) e mi sono detta: ok, accettalo, qui c'è qualcosa che non torna, e non in te".
E per questo la Oliva arriva a ipotizzare di aver avuto "un karma particolarmente negativo che stava portando quello che pensavo fosse un semplice caso a quotidiana routine... (per i primi otto giorni ho avuto episodi giornalieri spiacevoli, e quando dico spiacevoli, intendo spiacevoli. Le palpate le escludo)".
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