Milano - Professor Luca Bernardo, lei si candida sindaco di Milano per il centrodestra, qual è la sua idea di città.
«Una Milano senza Sala».
Cominciamo bene. Per esempio?
«Senza un'ideologia green che sia solo taglio di nastri e ossequio alla moda».
Si dice che vuole cancellare subito le piste ciclabili.
«La prima bugia. Io sono un pediatra, prescrivo farmaci ai bambini per patologie pneumologiche e allergologiche e so che la medicina migliore per tuttio è l'aria pulita».
E quindi?
«I soldi pubblici non vanno sprecati: disegniamo le piste con buon senso e sentendo residenti e commercianti».
Non si rischia di impantanarsi e concludere poco?
«Io penso che Sala abbia ascoltato poco la città in questi anni e che questo invece dovrà essere il mio metodo».
Risponderà che non è vero.
«Basta chiedere in periferia quante volte lo hanno visto».
È vero che ha seguito la finale dell'Italia in un alloggio popolare del Comune?
«A Bruzzano e ho visto cose che nessun cittadino dovrebbe neppure immaginare che esistano a Milano».
Addirittura?
«Ho visitato una pensionata del 118 che ha il soffitto puntellato con una rete e la stanza da letto con muffa, calcinacci e catini per raccogliere l'acqua quando piove».
Un vecchio tema quello delle case popolari che Comune e Regione si rimpallano.
«Ho visto la partita da una signora di 90 anni e abbiamo appoggiato la televisione sulla sua sedia a rotelle perché non c'era altro spazio».
E quindi?
«Un sindaco deve immaginare una Milano più giusta. Anche per queste persone».
E perché dovrebbe essere proprio lei?
«Perché io quando faccio una diagnosi ascolto il paziente: e così ascolterò i cittadini e soprattutto, quando non lo saprò fare direttamente, ascolterò chi mi aiuterà a risolvere i loro problemi».
Lei da quattro stanzette ha realizzato un reparto modello al Fatebenefratelli con capacità di medico, organizzative e di raccolta fondi dai privati.
«Sono fortunato perché grazie a Milano non ho dovuto lavorare, ma ho potuto assecondare la mia passione di medico. Mi candido per scontare questa cambiale alla città».
Sala dice che i metrò aperti nelle notti del fine settimana costerebbero troppo.
«Recuperiamo i soldi da altri sprechi e offriamo più sicurezza ad adolescenti, donne e famiglie che vorranno uscire. Con grande beneficio anche per i commercianti».
Altro?
«Un tavolo con i tassisti per tariffe agevolate alle categorie deboli nella notte».
Sala dice che al momento la sicurezza non è un problema per Milano.
«Sembra impossibile, ma ci sono quartieri dove dopo le 8 di sera la gente non esce. E gli anziani anche prima, per paura di rapine e spacciatori».
La sua proposta del ritorno a «Strade sicure» non le sembra eccessiva?
«Non voglio che si militarizzi la città, ma come ha dimostrato il periodo
Quello che sta facendo non è un quadro troppo fosco?
«No. Sono tante le persone che sto incontrando e mi chiedono aiuto».
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