Salario minimo, sinistra in piazza ma solo virtuale. E il corteo on line s'è già inceppato

E alla fine l'"estate militante" del Pd di Elly Schlein non era nient'altro che una petizione on line. I dirigenti dem non stanno battendo la Penisola in cerca di elettori da convincere, come aveva annunciato la segretaria nella direzione del partito dell'ormai lontano 19 giugno scorso

Salario minimo, sinistra in piazza ma solo virtuale. E il corteo on line s'è già inceppato
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E alla fine l'«estate militante» del Pd di Elly Schlein non era nient'altro che una petizione on line. I dirigenti dem non stanno battendo la Penisola in cerca di elettori da convincere, come aveva annunciato la segretaria nella direzione del partito dell'ormai lontano 19 giugno scorso. Al massimo una capatina alle Feste dell'Unità, tra un bagno in mare e una gita in montagna. Molto più comoda la battaglia in differita. Più facile la mobilitazione da remoto. E così, per rianimare l'opposizione in questa vigilia di Ferragosto, il Pd lancia la raccolta firme on line per il salario minimo legale a nove euro l'ora. Eccola, la lotta estiva del campo largo. Schlein chiama e rispondono Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Ma anche Giuseppe Conte e Carlo Calenda. Il tutto a due giorni dall'incontro con la premier Giorgia Meloni, proprio a tema salario minimo.

Il governo apre a una discussione sul lavoro povero. Il centrosinistra formato extralarge risponde con la petizione. Come dicevamo, inizia Schlein. «Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!», è lo slogan pensato dalla segretaria. Logo rosso chiaro e claim con una sfumatura rubizza più scura. Così per fugare ogni dubbio sul posizionamento del nuovo Pd. Solo che la mobilitazione si limita ai social. Infatti Schlein chiama alla battaglia dalle sue pagine on line: «Dopo mesi di battaglia in Parlamento e fuori siamo andati al confronto con il governo, ma la destra frena». Segue il link di quella che il Pd definisce «una piattaforma dedicata, sostenuta da tutti i partiti che aderiscono, salariominimosubito.it». Solo che, qualche ora dopo il lancio dell'iniziativa, se si clicca sull'indirizzo web è impossibile firmare. «403 Forbidden. You don't have permission to access this resource», è la scritta in inglese che appare all'utente che voglia accedere al sito. Il portale è in tilt. «Troppi accessi», è la giustificazione di rito da parte dei promotori. Schlein insiste: «È semplice, è immediato, basta firmare la petizione on line o nei banchetti che allestiremo nelle piazze e alle Feste dell'Unità». Non semplice, né immediato. Ma fa lo stesso.

E rilancia anche Bonelli dell'Alleanza Verdi-Sinistra. Lo fa con un video sui social: «Parte oggi una grande mobilitazione delle opposizioni. Una petizione per raccogliere firme in tutte le città d'Italia». Pure Conte chiama alla mobilitazione su Facebook. «Da oggi potrete combattere insieme a noi questa battaglia, firmando la petizione popolare che lanciamo ufficialmente oggi insieme alle altre forze di opposizione per far sentire al Governo la voce dei cittadini che non hanno voce», scrive il presidente del M5s. E ancora: «Vi chiedo di firmare la petizione e di contribuire a diffonderla tramite i vostri contatti». «È importante firmare perché la proposta di legge torni in Aula a Settembre», incalza Riccardo Magi, segretario di +Europa. Carlo Calenda, leader di Azione, si accoda, ma opta per Twitter, il suo social preferito. «È importante firmare la petizione sul salario minimo per favorirne l'approvazione», cinguetta Calenda, che a differenza di Matteo Renzi sostiene la proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo.

Da Azione arriva il distinguo della deputata Daniela Ruffino, che mette in guardia sulla «propaganda, a destra come a sinistra».

Intanto nel tardo pomeriggio il sito è ancora in crash. Sono i rischi della politica in smart working.

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