Basta con le code di utenti - italiani e stranieri - fermi sotto il «solleone» ad aspettare auto blu che non arrivano, o arrivano col contagocce. «Più auto in strada da subito». Dopo lo sciopero depotenziato con la precettazione Matteo Salvini ci sta prendendo gusto, e nella sua nuova dimensione di ministro che parla poco, e affronta i problemi, ieri si è cimentato concretamente con uno dei più annosi: puntualmente eluso e oggi aggravatosi a detta di molti.
I taxi scarseggiano, soprattutto nelle città, e il Paese non può permettersi che accada, né ora né in vista degli eventi futuri. Più di trenta sigle sindacali, dunque, sono state convocate ieri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per affrontare un dossier che scotta nelle mani di tutti, e che vede dei tassisti degli interlocutori agguerriti e organizzati. Alla presenza del vicepremier e ministro Salvini, c'erano anche i viceministri Galeazzo Bignami ed Edoardo Rixi, il sottosegretario Tullio Ferrante e i tecnici, anche del ministero delle Imprese guidato da Adolfo Urso. Salvini ha aperto la riunione annunciando di voler ascoltare con attenzione: «Dal codice degli appalti al nuovo codice della strada, in questo ministero abbiamo sempre scelto di dialogare e confrontarci per non imporre ma condividere». Salvini ha fatto capire che, anche alla luce di futuri appuntamenti, già fissati o potenziali (per Roma Giubileo o Expo 2030, per Milano le Olimpiadi) «è necessario trovare soluzioni per migliorare il servizio».
«È stata l'occasione - ha detto il sottosegretario Tullio Ferrante - per ascoltare le istanze della categoria ma anche per avviare le necessarie interlocuzioni» su «tante criticità e disagi che attanagliano ogni giorno utenti, lavoratori e turisti». Il ministero è alla ricerca di «tempestive, strutturali ed efficaci soluzioni».
Che esistano «criticità» lo ammettono anche i tassisti. «Pensare che aumentare le licenze sia l'unica via senza considerare appunto quelle particolarità e specificità legate anche a viabilità e al sistema dei trasporti nel suo complesso - ha precisato Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040, radiotaxi di Milano - sarebbe superficiale». E ha chiesto «turni liberi condivisi attivi tutto l'anno». E apertura del «bando per le collaborazioni famigliari». «Se a questo ci uniamo un sistema di turnazioni che è stato già snellito e ottimizzato - ha aggiunto - credo dei buoni risultati potranno arrivare». «Parlare solo di licenze - ha avvertito - vuol dire considerare solo una parte del problema, almeno per Milano».
Oggi è in agenda il confronto con gli Ncc. «Apprezziamo la convocazione. La carenza di taxi sta diventando una vera e propria emergenza» dice Luigi Pacilli, presidente di Federnoleggio Confesercenti. E Giorgio Dell'Artino, presidente del Comitato Air-Ncc preannuncia «5 proposte concrete che, se attuate, in poche settimane risolverebbero l'emergenza mobilità».
«Ipotesi mirate e puntuali che, senza stravolgere l'impianto normativo vigente, avrebbero immediati effetti sul fabbisogno di domanda di mobilità».Il percorso non è privo di ostacoli, ma Salvini è partito. «Siamo al lavoro per una riforma complessiva, attesa da anni, e avere più auto in strada da subito». Nuovi incontri sono già previsti.
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