Salvini si scaglia sulla Lamorgese: "Assente e confusa. Si dia una mossa"

Il leader della Lega critica il suo successore sulla gestione dei migranti: "Bastano tre telefonate per capire la gravità della situazione". Tajani (Fi): "Fermiamo la tratta di esseri umani"

Salvini si scaglia sulla Lamorgese: "Assente e confusa. Si dia una mossa"

La tensione resta alta nel governo sulla questione sbarchi. Dopo l'ultimatum fatto partire da Matteo Salvini alla festa della Lega di Cervia - «il problema va risolto entro agosto o sarà difficile sostenere il governo» - il leader della Lega non molla la presa e nel giro di 24 ore sferra un altro duro attacco al ministro dell'Interno, con l'obiettivo di riprendersi il tema immigrazione e riaccendere i riflettori sull'emergenza.

Il Viminale, secondo Salvini, si dimostra «assente». La ministra dell'Interno, parlando con La Stampa, prova a stemperare i toni. «Il problema dell'immigrazione è complesso. Richiede innanzitutto interventi a livello europeo», sostiene Luciana Lamorgese: «I numeri sono aumentati ma non parlerei di invasione. Se ci sono iniziative che non abbiamo adottato e che Salvini ci può suggerire per bloccare gli arrivi, io li raccolgo volentieri, sono pronta a sedermi a un tavolo, ma l'immigrazione illegale sulla rotta mediterranea non la risolviamo mettendo i militari in mare». La replica di Salvini non si fa attendere: «Come sbarchi stiamo tornando ai numeri disastrosi di qualche anno fa. Non è possibile che ci sia un ministro assente che si preoccupa di mandare i controlli agli italiani che vanno al bar e che stia facendo sbarcare anche in queste ore centinaia di immigrati irregolari non vaccinati. Limitare gli sbarchi si può, invito il ministro a darsi una mossa. Non si capisce perché navi straniere devono sbarcare il loro carico in Italia, basta fare tre telefonate, non occorre la scienza. Le coste sono assediate. Da ministro dell'Interno ho dimostrato che volere è potere, si dia una mossa».

Il numero uno del Carroccio è convinto che l'azione del Viminale non sia carente solo sul fronte migranti. Anche il tema dei controlli sul green pass diventa terreno di scontro: «Il ministro dell'Interno dovrebbe garantire la sicurezza ma mi sembra che abbia le idee molto confuse e rischia di far danno. Facesse meglio il suo lavoro sarebbe meglio per tutti». Senza dimenticare un pensiero a Enrico Letta e alla sua battaglia sullo ius soli. «L'Italia è il Paese che ha dato più cittadinanze, non si capisce perché il Pd abbia questa priorità».

L'attacco al ministero dell'Interno è condiviso da Fdi. «Se il Ministro Lamorgese avesse letto la proposta di Fratelli d'Italia, saprebbe che il blocco navale che noi chiediamo è una missione europea in accordo con le autorità nordafricane. Quale sarebbe questo atto di guerra? Qualcuno lo informi che la nostra stessa proposta di blocco navale è stata fatta perfino dalla Commissione europea al Consiglio europeo informale di gennaio 2017 di Malta ed era contemplata nella missione navale UE Sophia» ricorda Giorgia Meloni. «La verità è che il governo non ha mai preso in considerazione la possibilità di fermare il traffico di esseri umani perché ostaggio della sinistra immigrazionista». Il tema immigrazione, insomma, sale di livello.

E anche Forza Italia inizia a mandare messaggi all'esecutivo, con Antonio Tajani che chiede «un'azione Ue condivisa nella gestione dei flussi e dei rimpatri. E poi un piano per l'Africa. Fermiamo questa tratta di esseri umani».

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