Santori soffia sull'attacco a Salvini: "Il suo staff si è sfregato le mani"

I pesciolini degli slogan contro l'odio ora minimizzano sull'aggressione a Salvini: "A chi fa politica succede tutti i giorni", ha commentato Mattia Santori dopo essersi rifiutato di esprimere vicinanza al leader della Lega

Santori soffia sull'attacco a Salvini: "Il suo staff si è sfregato le mani"

Contro la politica dell’odio. Contro il linguaggio della paura. Quasi un anno fa le sardine capitanate da Mattia Santori scendevano in piazza per questo. Per contrastare la politica becera e populista, a loro dire, della Lega di Matteo Salvini.

Partiti da Bologna, in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna per mesi i pesciolini si sono battuti per le pari opportunità, hanno riunito i "buonisti che stanno dalla parte dei più deboli” andando dritti per la propria strada sull’onda dell’antirazzismo. Una battaglia che a quanto pare sembra essere valida solo se insegue la loro corrente. Qualche giorno fa il leader del carroccio era stato aggredito a Pontassieve, in Toscana, dove si trovava per una delle tante tappe della campagna elettorale a sostegno di Susanna Ceccardi. Una ragazza originaria del Congo si era scagliata contro Matteo Salvini in maniera talmente violenta da riuscire a strappargli la camicia e il rosario che portava al collo.

Un gesto di odio. Questa volta però da parte di una ragazza extracomunitaria nei confronti di un leader politico. E quindi non vale. Non si può fare la stessa retorica che tanto piaceva ai pesciolini nelle piazze. Non per le sardine. Non quando c’è di mezzo Matteo Salvini.

Mattia Santori dal giardino della Festa dell’Unità di Rifredi, a Firenze, non è riuscito ad esprimere un pensiero di vicinanza al leader della Lega nemmeno su richiesta. “A fare passare Salvini come vittima non mi presto”, ha risposto Santori intervistato da IlGiornale.it . Sarà forse perché questa volta la vittima non rispetta i cliché della sinistra?

“Posso assicurarvi che a chiunque faccia politica, anche a me che non la faccio sul serio, succede tutti i giorni che qualcuno ti insulti, che ti tiri addosso qualcosa. Fa parte di questo, Salvini lo sà…” minimizza l’inventore delle sardine. Come a voler far intendere che fa parte del gioco e quindi vi si può passare sopra. Certo, Matteo Salvini è uscito dallo scontro incolume e non vi è stato nessun danno eclatante alla sua persona. Ma, se gli slogan politici della destra suggeriscono atteggiamenti violenti e discriminatori come hanno sostenuto da sempre a gran voce i pesciolini in banchi, come si può sostenere che minimizzare un gesto tale non rischi di essere ancor più pericoloso? Eppure i democratici sembrano usare due pesi e due misure.

Mattia Santori non si limita neanche a questo e arriva a dire che, in fondo, a Matteo Salvini essere preso a schiaffi potrebbe pure tornare comodo.

“Questo trend di far passare Salvini come vittima che poi conviene…lo staff di Salvini si è sfregato le mani quando ha visto che succedeva questa cosa…” Insomma, per l’idolo dei ribelli della sinistra la scena di Scandicci farebbe comodo a Salvini in termini di visibilità e quindi è giusto che non si condanni il gesto per non dare la possibilità che Salvini tragga vantaggio in termini di voto da questo evento. Di fatto, sembra essere più forte l’accanimento contro un partito politico che non gli slogan di “pace, amore e uguaglianza” che da mesi le sardine vanno sbandierando sui pesciolini di cartone.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica