Ecco. Alla fine sono riusciti a dirlo chiaro e tondo: “L’Italia è il Paese più ignorante d’Europa”. Buzzurri, cattivoni e attenti alle sirene del generale Pappalardo quando non seguono quell’altro puzzone di Matteo Salvini. Gli italiani visti con gli-occhiali-molto-chic delle sardine appaiono più o meno così: dei pirla cui occorrono babbo Giuseppi e i suoi Dpcm per rigare dritto.
L’autore (o autrice, se preferite) dell’ultima uscita delle sardine è Jasmine Cristallo, leader calabrese del movimento, ideatrice della rivolta (ma de che?) dei balconi anti-leghisti, grande sostenitrice di Domenico “Mimì” Lucano da Riace e ora una dei portavoce più ascoltati dei pesciolini. Sul suo profilo Jasmine si è scagliata contro gli “intellettuali (o pseudo tali…) indignati per il tono ‘paternalistico’ di Conte durante l’emergenza sanitaria”. A loro intendeva ricordare “che l’Italia è il Paese più ignorante d’Europa e che si piazza in dodicesima posizione a livello mondiale”. Voleva insomma dire “ai signori de ‘Non si può trattare gli italiani come bambini’ che in Italia ci sono i Pappalardo e che i Pappalardo riescono ad essere ascoltati”.
Il centro della questione è ovviamente la gestione della crisi del coronavirus da parte del Governo. Ricordate di quando Conte è andato in onda a reti unificate per elargire in maniera misericordiosa (“vi concediamo, vi concediamo”) autorizzazioni ad uscire dal focolare domestico? Oppure di quella fantasiosa definizione di “congiunto”, particolare classe sociale evidentemente meno contagiosa degli amici, trattati fino a una settimana fa come dei pària? O ancora della bulimia regolatrice in cui era lo Stato a decidere chi incontrare e chi tenere a debita distanza sociale? Ecco. Se tutto questo (e molto altro) vi è sembrato strano, paternalista (Calenda dixit) o a suo modo populista (Renzi copyright), allora per le sardine fate parte di quella fetta di italiani che abbassano la media intellettuale del Paese e che lo lanciano in cima alla classifica dell’ignoranza mondiale. Abbiamo semplificato, ma il ragionamento della Cristallo ci pare essere questo.
In realtà fa sorridere leggere tanto snobismo radical-sardinesco in poche righe. Pensare che un centinaio di gilet arancioni e un capopopolo bastino a giustificare il paternalismo inaugurato dal premier ci pare superficiale (per non dire di peggio). In fondo di sciocchezze se ne dicono a bizzeffe e pure le sarde non ne sono esenti. Qualche esempio? Il primo manifesto sosteneva che i populisti non avessero il “diritto” ad essere ascoltati. In tv Santori sostenne che “in un Paese normale” Bonaccini non avrebbe dovuto neanche fare campagna elettorale, come se il voto fosse un giochino e non la base della democrazia. E sempre in tv, sempre Santori disse qualcosa sui bambini autistici e i palloni da basket che ancora aleggia incomprensibile nell’etere. Le grandi menti unite dal simbolo del pesce, per dire, hanno prodotto punti programmatici di tale calibro che nessuno se ne ricorda neppure uno. Se non quella sciocchezza del Daspo social, citata sì ma solo per riderci su. Insomma: i geni non stanno tutti su una sponda del fiume, come non tutti i deficienti galleggiano sull’altra. Si può criticare Conte pur non avendo il QI sotto zero, così come si può essere sardine anche senza tre lauree e un paio di master.
Vorremmo infatti ricordare alle intellettuali sardine (o presunte tali…) che l’Italia è il Paese più ignorante d’Europa e che si piazza in dodicesima posizione a livello
mondiale. Vorremmo dire ai signori del “Benvenuti in mare aperto” che in Italia ci sono le sardine e che le sardine riescono ad essere ascoltate. O pensate che solo “gli studiati” siano scesi in piazza con pesce in mano?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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