Scade il permesso di Latorre: Renzi saprà imporsi sull'India?

Domenica prossima scade il permesso per restare in Italia. Se il governo non farà nulla, il marò dovrà rientrare in India

Scade il permesso di Latorre: Renzi saprà imporsi sull'India?

Per Massimiliano Latorre sarà una settimana davvero importante. Da settembre il Fuciliere di Marina segue in Puglia un programma di riabilitazione dopo l’ictus che lo ha colpito alla fine di agosto. Domenica prossima scede, però, il secondo permesso di tre mesi che gli è stato concesso dalla Corte Suprema indiana. Non ci sono indicazioni ufficiali su quanto si accinge a fare Matteo Renzi. Tuttavia, stando alle indiscrezioni che trapelano da Palazzo Chigi, il governo sarebbe dell'idea di avanzare un'altra proroga per consentire al marò di rimanere in Italia a curarsi.

La vicenda di Latorre è seguita con apprensione dall’ambasciata italiana a Nuova Delhi. Continuano senza interruzione di sorta i collegamenti con il team di legali che applicano le direttive definite dal governo italiano. Di fronte ai tempi stringenti, già nelle prossime ore, gli avvocati dovrebbero chiedere al massimo tribunale indiano di fissare un’udienza urgente sul caso. L’obiettivo è intuitivamente quello di presentare una nuova richiesta di proroga del permesso medico già accordato a Latorre. Il tipo di reazione che la Corte avrà davanti a questa istanza permetterà una valutazione, magari indiretta, dello stato di avanzamento di tutto il dossier che, è bene ricordarlo, è al centro di contatti top secret fra i governi di Roma e New Delhi. Le uniche conferme dell’esistenza di una proposta italiana, ma non del contenuto che resta misterioso, sono venute nei mesi scorsi da responsabili governativi indiani che hanno ammesso di "averla allo studio" e di essere impegnati a "verificarne la compatibilità giuridica".

Sulla base della passata esperienza, si può presumere che accogliendo la richiesta i giudici della Corte fissino l’udienza per mercoledì o giovedì prossimi. Giusto in tempo, quindi, per prendere una decisione prima della scadenza della proroga. Nel caso della concessione dell’estensione del permesso si creerà un altro spazio temporale che diplomazia e politica dovranno sfruttare al meglio. In un eventuale scenario di rigetto della richiesta, invece, il governo italiano deciderà sul da farsi, e ovviamente non si tratterà di una scelta fra le più semplici. Quanto succederà, peraltro, avrà un riflesso sul Salvatore Girone che continua a risiedere nell’ambasciata italiana e che, in occasione delle festività pasquali, ha ricevuto la visita della moglie e dei due figli.

Anche la situazione di Girone è all'esame dall’ambasciata e dalle autorità italiane "con la massima attenzione". Una richiesta di permesso per rientrare in Italia e ricongiungersi con la famiglia è già stata respinta a metà dicembre e questo ne ha fatto, secondo alcuni analisti, quasi un ostaggio nelle mani della giustizia indiana complicando una situazione di per sé già estremamente difficile.

L’analisi del caso sembra essersi infatti arenata perché, dopo l’accettazione da parte della Corte Suprema indiana dell’esclusione della legge per la repressione della pirateria marittima, la polizia investigativa Nia non è in grado di presentare i capi di accusa perché solo quella legge poteva estendersi fuori dalle acque territoriali dell’India.

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