Scadenze, chiamate e vaccini solo a mRna: tutto quello che c'è da sapere sul «booster»

La terza dose dopo 6 mesi dalla conclusione del primo ciclo. Il nodo J&j

Scadenze, chiamate e vaccini solo a mRna: tutto quello che c'è da sapere sul «booster»

La platea della terza dose si amplia e coinvolgerà anche la fascia di persone tra i 40 e i 60 anni che hanno effettuato la seconda dose sei mesi fa. In Italia, il via alla vaccinazione con terza dose è stato dato il 20 settembre, con l'avvio della campagna riservata a persone immunocompromesse, trapiantati e malati oncologici con determinate specificità, ossia circa tre milioni di pazienti. Fino ad oggi il terzo giro di vaccini è stato raccomandato a tutte le persone sopra i 60 anni, al personale e agli ospiti delle Rsa, agli operatori sanitari, ai fragili anche sotto i 60 anni (ma maggiorenni).

I TEMPI

Gli immunodepressi hanno potuto richiedere la terza dose già 28 giorni dopo il completamento del ciclo vaccinale: per loro si parla infatti di dose «addizionale» perché sono persone che non hanno risposto in maniera efficace alle prime due iniezioni (ad esempio i trapiantati). Per tutti gli altri (delle categorie sopra menzionate), le dosi cosiddette di «richiamo» («booster» in inglese) sono state e saranno possibili solo dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, indipendentemente dal tipo di vaccino usato. L'obiettivo, in questo caso, è riattivare la produzione di anticorpi.

IL TIPO DI VACCINI

Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il primo ciclo, si utilizza come dose «booster» esclusivamente uno dei due vaccini a mRna (Pfizer o Moderna). Nel caso di Moderna, per il richiamo è sufficiente una dose dimezzata.

Chi si è vaccinato con Johnson & Johnson può fare la terza dose da subito, a patto che siano passati sei mesi dalla somministrazione del monodose. In questo caso riceveranno un richiamo con Pfizer o Moderna. Stessa regola per chi ha completato il primo ciclo di vaccinazione con un'eterologa (Astrazenaca in prima dose e un vaccino Rna come seconda).

LE PROSSIME MOSSE

Dopo i 40-60enni, l'intenzione del ministero potrebbe essere quella di allargare la platea fino ai 18 anni. A fine anno dovrebbero aver maturato i sei mesi dal ciclo primario anche i docenti e le forze dell'ordine, tra i primi ad aver ricevuto questo inverno la vaccinazione (in quel caso indipendentemente dall'età). Non è chiaro a questo punto se per loro sarà prevista una «corsia preferenziale» in anticipo rispetto al resto della popolazione o se i richiami per loro seguiranno il calendario di autorizzazioni per fasce di età.

PERCHÉ LA TERZA DOSE

Si è visto che, per tutti i vaccini approvati, la protezione si indebolisce a partire dal sesto mese dal completamento del ciclo vaccinale (in media). Questo calo riguarda soprattutto la capacità di protezione dai contagi: il vaccino protegge da ricoveri e decessi, ma (in parte) lascia al virus un certo margine di circolazione nella popolazione.

La terza dose riporta la protezione a livelli ottimali (oltre il 95%) anche riguardo alle infezioni e potrebbe addirittura innescare una memoria di lungo termine che consenta di fare altri richiami non prima di 5-10 anni (come succede per altri virus e relative vaccinazioni conosciute).

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