"Scene indegne...". Ora Calenda attacca Gualtieri, ma un anno fa lo sosteneva

Incoerenza e incostanza sono il marchio di fabbrica politico di Carlo Calenda, che per il proprio interesse non si fa remore a saltare di parte in parte

"Scene indegne...". Ora Calenda attacca Gualtieri, ma un anno fa lo sosteneva

Sono bastati pochi mesi a Carlo Calenda per fare una giravolta completa e cambiare idea in modo repentino. Non certo una bella figura e un esempio di coerenza per il leader di Azione, che invece vorrebbe stare in cattedra per insegnare e dare lezioni di politica e comportamento etico. Niente di più distante da quanto sta dimostrando dall'inizio di questa campagna elettorale, quando ha rotto il patto con il Pd siglato appena pochi giorni prima con tanto di bacino a Enrico Letta. L'ultimo esempio della sua incoerenza sono le parole su Roberto Gualtieri, che circa un anno fa è stato eletto sindaco di Roma al ballottaggio contro Enrico Michetti, sfruttando proprio l'endorsement di Carlo Calenda, che era candidato ma che non è riuscito ad arrivare al secondo turno.

L'indignazione contro la città mal amministrata

E oggi? Oggi Calenda, avvelenato contro il Partito democratico, spara ad alzo zero anche contro Roberto Gualtieri. Che il sindaco di Roma, a un anno dall'insediamento non abbia migliorato Roma che, anzi, è anche peggiorata, è sotto gli occhi di tutti. Ma è troppo facile, adesso scendere dal carro che lui stesso ha contribuito a trainare un anno fa, quando tutti sapevano che con l'arrivo di Gualtieri comunque Roma non sarebbe migliorata. Oggi che Carlo Calenda si trova dalla parte opposta e ha rotto con il partiti di Enrico Letta, ha deciso di fare opposizione a quello che è stato il suo cavallo per la corsa al Campidoglio. "Roma è se possibile peggiorata dalla gestione Raggi. Non ho visto un miglioramento, anzi. Gualtieri sta battendo il record della Raggi. Abbiamo detto che avremmo dato a Gualtieri 6 mesi ma ora si vedono scene indegne. Non è successo niente", denuncia oggi Carlo Calenda, pubblicando anche dei video sui social in cui mette in evidenza tutte le mancanze del primo cittadino del Campidoglio.

Ma non pago, il "Churchill" dei Parioli attacca anche il Pd romano, quello che solo fino a qualche anno fa era casa sua, grazie al quale è diventato ministro dello Sviluppo economico sotto il governo di Renzi e di Gentiloni: "Non ho capito che fanno questi tutti i giorni. Incontro per strada gente che mi dice che ha sbagliato a votare Gualtieri. Basta, il Pd romano è un disastro".

Con quale coraggio si va a chiedere il voto agli italiani, quando questi hanno davanti agli occhi tutte le incoerenze e le storture di un politico che ha cambiato casacche e schieramenti solo per i meri interessi personali e che ora va a sputare anche nei piatti dai quali ha mangiato?

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