Anche la Carfagna lascia Forza Italia

L’ex ministro commenta la caduta del governo Draghi, considerata una iattura per il futuro del Paese

L'ex ministro Mara Carfagna
L'ex ministro Mara Carfagna

Dopo quasi vent’anni di militanza politica, sempre al fianco del leader Silvio Berlusconi, il ministro Mara Carfagna ha lasciato Forza Italia. Non è stata una scelta facile, come lei stessa ha sottolineato più volte, ma la caduta del governo Draghi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Al quotidiano la Repubblica ha espresso la sua amarezza e i dubbi sulla fine anticipata del progetto politico di salvezza nazionale. “Tirerò le somme a breve. La riflessione che sto facendo – ha detto Carfagna – parte da due dati di fatto: gli applausi di Vladimir Putin alla crisi e le centinaia di messaggi di sindaci e imprenditori che da giorni mi dicono 'ma siete impazziti?' Sono circostanze su cui bisogna fermarsi a pensare”. La sua posizione è sempre stata chiara, anche all’interno del partito: europeista, occidentale e liberale, contro il sovranismo.

Gran parte di Forza Italia ha difeso sempre questi capisaldi, adesso l’ex ministro si sente come un pesce fuor d’acqua. “Siamo stati sconfitti, più volte – ha continuato – l'ultima in modo bruciante: neppure consultati sulla crisi del governo di salvezza nazionale che noi stessi avevamo voluto. Ora mi chiedo: ha un senso proseguire una battaglia interna? O bisogna prendere atto di una scelta di irresponsabilità e instabilità, fatta isolando chi era contrario, e decidere cosa fare di conseguenza?”. Per Mara Carfagna la mancata fiducia al premier Mario Draghi “indica la rinuncia a ogni autonomia della componente liberale dalla destra sovranista. Dal 20 luglio il Rubicone è stato varcato. È stata fatta una scelta di totale discontinuità con la nostra storia e con le nostre relazioni europee e occidentali”.

Con convinzione, Carfagna ha deciso di staccarsi nettamente dal partito che l’ha coccolata e fatta crescere politicamente. “In questo momento – ha spiegato – la priorità è mettere in sicurezza il Paese, non esporlo a salti nel buio”. Sul futuro, nessuna chiusura a un progetto che ha come base il proseguimento dell’esperienza del governo di salvezza nazionale, poiché restano da affrontare i grandi temi dello sviluppo, delle tasse e del lavoro. L’ex ministro si è anche espressa sulla volontà della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni di guidare la coalizione di centrodestra.

“Ha tutto il diritto di proporre la sua premiership: se l'è guadagnata – ha concluso Carfagna – guida un partito che ha ampiamente sorpassato la Lega e ha il triplo di voti di Forza Italia. A Draghi si è sempre opposta, per molti versi è la più coerente. Ma la sua idea dell'Italia non è la mia. Io penso che l'Italia non debba somigliare all'Ungheria di Orban, ma alla Germania di Merkel”.

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