Sgarbi in Aula si rifiuta di portare la mascherina. ​Scontro con Carfagna

La vicepresidente della Camera ha più volte richiamato il critico d'arte mentre altri deputati stavano tenendo il loro discorso, alla fine è stato richiesto anche l'intervento dei questori: "Non è che qui ci sono 629 imbecilli e uno intelligente, deve indossarla"

Sgarbi in Aula si rifiuta di portare la mascherina. ​Scontro con Carfagna

Ennesima bagarre alla Camera dei Deputati, dove stavolta la seduta è stata bruscamente interrotta da un duro botta e risposta fra Vittorio Sgarbi e Mara Carfagna, che ricopriva la carica di presidente.

Il deputato Francesco Lollobrigida (FdI) stava concludendo il proprio intervento durante l'assemblea di oggi, quando la Carfagna si è accorta che il critico d'arte non indossava correttamente la propria mascherina, come invece richiesto dalle vigenti norme di prevenzione. La posizione di Vittorio Sgarbi sull'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale è ormai nota, e già nei giorni scorsi si erano verificati scontri in aula per il medesimo motivo, ragion per cui i toni della discussione si sono fatti subito piuttosto accesi.

"Onorevole Sgarbi, intanto deve allontanarsi dai tavoli del governo, e poi deve indossare correttamente la mascherina", sbotta Mara Carfagna, costretta ad interrompere il rappresentante di Fratelli d'Italia. "Non diamo spettacolo in quest'aula".

Il richiamo della presidente, tuttavia, non sorte alcun effetto, ed i parlamentari presenti alla seduta cominciano a mostrare segni di insofferenza. "Onorevole Sgarbi", attacca ancora la Carfagna. "In quest'aula ci sono delle regole, se non intende rispettarle può accomodarsi fuori. Indossi correttamente la mascherina, per rispetto dei suoi colleghi deve farlo".

La situazione sembra ritornare alla calma, ma durante il discorso del deputato Maurizio Lupi si riaccende lo scontro."Mi scusi onorevole Lupi", dice Mara Carfagna, prima di rivolgersi nuovamente a Vittorio Sgarbi. "Onorevole, deve indossare correttamente la mascherina. Non è che qui ci sono 629 imbecilli e uno intelligente, deve indossarla. Non sugli occhiali. La richiamo all'ordine per la prima volta, alla seconda c'è l'espulsione dall'aula", insiste la vicepresidente della Camera, fra gli applausi degli altri deputati. "Indossi correttamente la mascherina, chiedo anche l'aiuto dei questori. È una questione di rispetto nei confronti dei colleghi, infatti sono loro che chiedono il rispetto delle regole".

Dopo un secondo richiamo, la parola torna all'onorevole Lupi, ma la questione non è ancora stata chiusa. Quando la discussione si sposta sull'emendamento contro l'inserimento nell'election day del referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, il critico d'arte coglie l'occasione per rispondere alla Carfagna. "Sarà opportuno che noi riduciamo i parlamentari da 630 a 400 in maniera tale che la distanza sia garantita e di questi 630, 400 posti consentano la distanza, perché in alternativa dovremo pensare di portare per i prossimi dieci anni la maschera, anzi il bavaglio, che in quest'Aula non è stata portata fino al 20 aprile, quando c'erano 629 persone così intelligenti che, non documentandosi, pensavano che non ci fosse il Coronavirus", attacca Vittorio Sgarbi, come riportato da "Adnkronos"."Quando quest'Aula sarà bonificata di 230 parlamentari, mi auguro che le distanze ci consentano di rispettare quello che rammento a tutti loro, cari 629 colleghi intelligenti. Ha detto il capo della Protezione civile, Borrelli, che mi pare più importante, dal punto di vista delle misure di sicurezza, del questore che ha tentato di allontanarmi e poi ha rinunciato a farlo: 'Io non porto la mascherina perché mantengo le distanze'. Il mio riferimento è la Protezione civile, non la volontà di 629 persone, le quali sono state totalmente subornate ed è stato loro imposto di portare quello che fino al 20 aprile non hanno portato, caro presidente".

"Caro onorevole Sgarbi", replica subito Mara Carfagna, punta sul vivo.

"Intanto la invito a stare sull'emendamento ogni volta che interviene, perché anche questa è una regola che viene rispettata da 629 deputati e le regole in quest'Aula le stabiliscono i questori e siamo tutti tenuti ad osservarle. Lei è tenuto a rispettarle io sono tenuta a farle rispettare".

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