Il ministro all'Istruzione, Lucia Azzolina, non ne fa una giusta e finisce di nuovo sotto attacco. È il leader della Lega, Matteo Salvini, a ricordare «in tutta Europa i bimbi sono in classe. In Italia c'è un ministro che non è all'altezza di gestire la scuola».
Peraltro, in un servizio uscito su L'Avvenire, si ricorda come «le aule per accogliere il milione e passa di studenti che non potranno essere accolti negli edifici delle scuole statali ci sono, all'interno delle scuole paritarie». Il quotidiano riprende «la proposta lanciata da Usmi e Cism, le Conferenze delle Superiori e dei Superiori delle congregazioni religiose», che sono proprietarie di scuole paritarie, e spiega che soprattutto al Sud, «dove gli allievi si attestano intorno al 5% del totale, gli istituti non statali avrebbero locali da mettere a disposizione». I responsabili delle scuole paritarie chiariscono, infatti: «Non possiamo pensare che, a settembre, il 15% degli studenti delle scuole statali non abbia un'aula. Perciò offriamo collaborazione allo Stato, mettendo a disposizione aule, laboratori e palestre, in una sorta di Patto educativo e civico». Nel servizio si chiarisce che «assumendo un costo medio per studente di 6.134 euro, dichiarato dal Miur, per ricollocare il 15% degli studenti servirebbero circa 7 miliardi, ai quali dovrebbero aggiungersi altri 3 miliardi di costi strutturali».
Per Salvini «l'imbarazzante ministro Azzolina pensa di tenere fuori dalle aule il 15% degli studenti, ma intanto ignora le 12.564 scuole pubbliche paritarie, che avrebbero posti per accogliere ragazzi e ragazze che non trovano spazio nelle 40.749 sedi statali.
Il M5s è accecato dall'odio anti- paritarie, posizione supportata dal Pd e da Renzi». Ma per Maria Elena Boschi (Iv), sui finanziamenti alle scuole paritarie «purtroppo c'è ancora un residuo ideologico in M5s. Noi pensiamo - conclude - che la libertà di educazione vada difesa».
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