Se il guidatore è sconosciuto i punti della patente sono salvi

Niente decurtazione né multa se non si può stabilire chi era al volante. Via ai test sulla guida autonoma

Se il guidatore è sconosciuto i punti della patente sono salvi

Gli automobilisti distratti, indisciplinati e soprattutto i furbetti possono tirare un sospiro di sollievo. Non dovranno più sacrificare i punti dalla patente di incolpevoli nonne o zie novantenni, facendole multare al loro posto per essere passate con il rosso o aver spinto troppo a fondo il pedale dell'acceleratore.

La Cassazione ha infatti stabilito che non vengano più decurtati i punti dalla patente di chi dichiara di non sapere chi si trovasse alla guida della sua auto nel momento in cui è stata commessa un'infrazione stradale. L'ordinanza 9555/2018 depositata due giorni fa dalla Seconda sezione civile contraddice, infatti, anni di giurisprudenza, che puntava sul fatto che il proprietario del veicolo dovesse sapere chi era al volante. La Suprema Corte, infatti, valuta soprattutto il fatto che a volte trascorrano mesi fra il momento in cui un'infrazione viene commessa e quello in cui viene notificato il verbale ed è ammissibile che non si ricordi più chi guidava.

Il caso esaminato risale al 2007, quando non c'erano 90, ma 150 giorni per la notifica. Gli ermellini, di fatto, hanno respinto il ricorso del Comune di Bari contro la signora Rosa V., proprietaria di un'auto, che aveva commesso una scorrettezza il 6 marzo 2007 e aveva ricevuto il verbale il 28 giugno. La donna aveva immediatamente fatto presente ai vigili che non poteva indicare le generalità del guidatore, essendo passato ormai troppo tempo e dividendo quel veicolo con marito e le due figlie. Ma il Comune di Bari aveva chiesto il rigetto del ricorso, rilevando che anche non ricordando il nome del soggetto al volante, la donna rispondeva a titolo di colpa per «negligente osservanza del dovere di vigilare sull'affidamento del veicolo stesso». Ma la Cassazione ha disposto diversamente, anche richiamando l'ordinanza della Corte Costituzionale 434/2007 secondo la quale un'interpretazione più penalizzante per l'intestatario del mezzo nuocerebbe al diritto di difesa. Diverso invece chi omette o si rifiuta di comunicare: in quel caso scatta la sanzione supplementare di 286 euro.

E c'è un'altra novità per gli automobilisti: è possibile trasferire la classe di merito della polizza Rc auto anche nelle coppie di fatto e non solo a coniugi e figli. L'Ivass ha emanato l'«attestato di rischio dinamico» per impedire a chi guida in cattiva fede di denunciare un incidente solo dopo aver cambiato compagnia assicurativa, così da beneficiare nel passaggio di un prezzo più basso.

Infine è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dei Trasporti previsto dalla Legge di Bilancio 2018 che dà il «via libera alle smart road e alla sperimentazione su strada dei veicoli a guida automatica».

La legge scandisce interventi, tempi e tipi di strade interessate e individua «gli standard funzionali per realizzare strade più connesse e sicure che possano dialogare con gli utenti a bordo dei veicoli, per fornire in tempo reale informazioni su traffico, incidenti, condizioni meteo, fino alle

notizie turistiche che caratterizzano i diversi percorsi». Allo stesso tempo, il decreto disegna il percorso verso la sperimentazione degli innovativi sistemi di assistenza alla guida sulle nuove infrastrutture connesse.

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