Se Salvini mangia la Nutella, gli lanciano le pietre. Se dice che la Nutella è un po' turca, gli lanciano le pietre. Se gira troppo, scatta l'inchiesta sugli aerei. Se dorme in aereo, gli fanno il dito medio, se respinge gli immigrati (come vorrebbero gran parte degli italiani)si ritrova Onu, Di Maio e magistrati (strana compagnia) con un bel sasso in mano. Per non finire come il povero Antoine a Sanremo tanti anni fa, e cioè che le pietre te le tirano qualsiasi cosa fai, vorremmo provare a salvare Salvini (anche perché è Natale) da questa nuova forma di odio che trovo insopportabile. Allora cominciamo con il dire che il vecchio caro odio, l'opposto dialettico del mondo catulliano e freudiano, dove alla fine dell'incubo si trovava almeno l'amore o Eros, non c'è più. L'odio della nostra epoca, dominata dalla narrazione neoliberista e tecnocratica, ha a che fare con la governance, con il sistema, con l'organizzazione sociale. Il medium dei social ha come mittenti soggetti senza più soggetto e destinatari puramente simbolici. La discussione sul merito delle idee politiche appartiene al Novevento. La parola organizzazione ha sostituito nel dibattito pubblico la parola politica. Sono le idee affascinanti di una saggista franco-canadese, Alain Deneault che ha scritto un bel libro, L'economia dell'odio. Scendiamo nell'analisi un po' più in basso. Anche il nuovo odio ha bisogno di un destinatario ossessivo, un sembiante segnico più che una persona reale. Salvini viene accusato di vendere (tutto nella nostra società si vende) odio via social. Io invece dico che l'aggressività di cui è vittima è frutto antropologico della violenza di sinistra dal dopoguerra in poi. Attenzione, non parliamo di piazze, ma di egemonia culturale nel discorso pubblico. Il leader della Lega, oggi indiscusso leader di quello che si chiamava una volta centro destra, eredità le nevrosi idi chi ha combattuto Berlusconi. Un mix di risentimento legato alla non accettazione del successo altrui e l'impossibilità che una certa area ideologica partorisca un premier credibile. Perché oggi cosa manca a Salvini per essere premier? La lezione del Papeete è servita, i toni sono cambiati, lo sguardo si è aperto a nuove alleanze, al mondo della Chieda, all'intellighènzia economica. Dobbiamo aspettare Draghi Presidente della repubblica per avere Salvini leader del paese come dicono i sondaggi da quasi due anni ormai? Insomma quando l'Europa avrà il suo guardiano economico-finanziario, questo odio potrà finire o essere governato o essere indirizzato altrimenti. Intanto però Matteo attento, al di là del nome che ha che fare con gli stagisti di Cristo, non porgere mai l'altra guancia. Noi siamo cattolici e cristiani convinti ma il paese si è incattivito. Non per colpa della Lega, non siamo ridicoli, ma perché da anni non ci sono più soldi, futuro e diritti.
Però ci sono sempre i magistrati ideologici convinti di poter scrivere la storia affossando di inchieste chi non gli aggrada. Viva il Natale e abbasso l'odio. Ma prima di scambiarci un segno di pace cambiamo il nostro sistema mentale collettivo, altrimenti mentre stringiamo la Mano dell'Altro, con l'altra proteggiamo il nostro fondo schiena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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