"Su 47 migranti della Sea Watch in Italia ne resteranno uno o due". Al termine del lungo braccio di ferro con l'Unione europea e i principali Stati membri, Matteo Salvini incassa il risultato e, ai microfoni Agorà su Raitre, rivendica di essere riuscito a far sì che il peso dello sbarco non gravasse soltanto sull'Italia. "Grazie alla nostra azione politica - spiega - alla fine, dopo dieci giorni, si sono fatti vivi otto Paesi: Germania, Lussemburgo, Francia, Romania, Spagna, Portogallo, Lituania e Malta. Ognuno prenderà un certo numero di migranti". All'Italia ne rimarranno, appunto, soltanto un paio. E non più tutti come accadeva quando al governo c'era il Partito democratico.
"Missione compiuta". Salvini non nasconde la propria soddisfazione. Dopo dieci giorni di scontri durissimi, che hanno quasi sconfinato nella crisi diplomatica con l'Olanda, il vicepremier leghista può definitivamente archiviare il caso della Sea Watch. I 47 immigrati, che la nave della Ong tedesca è andata a recupera fin davanti alle coste libiche, saranno ripartiti tra otto Paesi dell'Unione europea. "Mentre gli altri chiacchierano e denunciano - ha spiegato Salvini - la nostra linea della fermezza ha portato otto paesi europei a farsi carico dell'accoglienza degli ospiti a bordo della Sea Watch3". Al Viminale resta il rammarico per "l'assoluta mancanza di collaborazione del governo olandese nonostante lo yacht navighi con la bandiera di quel Paese".
Il governo italiano ha disposto che la Sea Watch 3 si dirigesse verso il porto di Catania. "La scelta - fanno sapere fonti del Viminale - è determinata dalla presenza di centri ministeriali per l'accoglienza di minori (tredici, otto dei quali non accompagnati, ndr)". I maggiorenni saranno immediatamente trasferiti all'hotspot di Messina. Il rientro è stato, tuttavia, ritardato da un guasto al verricello dell'ancora che ha impedito all'equipaggio di mollare gli ormeggi per raggiungere il porto di Catania. Per ripararlo sono intervenuti alcuni uomini della Guardia costiera.
Prima dello sbarco, come anticipato dall'agenzia AdnKronos, tutti gli immigrati saranno sottoposti a visita medica.
Ora che la situazione è tornata sotto controllo, Salvini ha avvertito le Ong, che operano nel Mar Mediterraneo, che "se mai arrivasse un altro barcone nei pressi delle coste italiane" è pronto a rifare "esattamente quanto fatto con la Diciotti e la Sea Watch". Nel frattempo ha auspicato che l'autorità giudiziaria prenda in considerazione le ripetute irregolarità a carico della Ong tedesca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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