Il secondo grande risiko: in palio altre 40 poltrone

Si tratta sui sottosegretari, Fdi punta a marcare i ministri di Fi e Lega. In Rai la partita del Tg2

Il secondo grande risiko: in palio altre 40 poltrone

Per trombati e peones ci sono ancora quaranta poltrone sul piatto: il premier Giorgia Meloni punta a chiudere in tempi rapidi anche la partita sui sottosegretari e viceministri.

Il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi aveva assegnato 41 incarichi di sottogoverno. Il nuovo capo dell'esecutivo è orientato a confermare lo stesso numero. Intanto c'è da riempire subito la casella alla direzione del Tg2 rimasta vacante dopo la promozione di Gennaro Sangiuliano come ministro della Cultura. Si va verso una soluzione interna. I nomi che girano in Viale Mazzini sono due: Nicola Rao, attuale vicedirettore del Tg1, e Paolo Petrecca, attuale direttore di RaiNews. In attesa della scelta la guida passa al vicedirettore anziano, Carlo Pilieci, come previsto dalle norme. Molto forte anche l'opzione di Paolo Corsini, vicedirettore di Rai 2.

La Rai sarà comunque oggetto di una riorganizzazione. Giampaolo Rossi, vicepresidente del Cda Rai e in pole per assumere la guida del ministero della Cultura, potrebbe essere tra i profili adatti a ricoprire l'incarico di amministratore delegato.

Più urgente rimane, però, la trattativa sui sottosegretari. La linea di Fratelli d'Italia dovrebbe essere quella del «marcatore». Tradotto: il partito piazzerà i big trombati nelle postazioni di vice o sottosegretari dei ministri di Lega e Forza Italia. Agli Esteri come viceministro di Antonio Tajani potrebbe andarci Edmondo Cirielli. Alle Infrastrutture Giovanni Donzelli o Fabio Rampelli per sorvegliare Matteo Salvini. Maurizio Leo dovrebbe essere vice di Giancarlo Giorgetti al ministero dell'Economia. All'Interno Andrea Delmastro o Isabella Rauti, quest'ultima in pole anche per prendere il posto di Luca Ciriani alla guida dei senatori.

I sottosegretari alla presidenza del Consiglio potrebbero essere tre: Alfredo Mantovano avrà le funzioni di segretario del Cdm, Giovanbattista Fazzolari si occuperà dell'Attuazione del Programma e resta infine da individuare il nome cui affidare la delega all'Intelligence. Spera in una delega di sottosegretario anche l'ex senatore Claudio Barbaro, non rieletto a Palazzo Madama. In Forza Italia tre azzurri sono pronti a ricoprire l'incarico di sottosegretario: Paolo Barelli, Giuseppe Moles e Alberto Barachini. La delega all'Editoria sarà al centro delle trattative tra i partiti del centrodestra. Per ora il favorito sembra l'ex presidente della commissione di vigilanza Rai Barachini.

Intanto in Campania monta il caso Caldoro: l'ex governatore è deluso per non essere stato scelto tra i ministri azzurri nonostante un curriculum indiscutibile. Soprattutto perché nella pattuglia di Forza Italia non figurano ministri del Sud. Caldoro vive l'esclusione come una scortesia e sarebbe valutando lo strappo. I vertici di Forza Italia proveranno a recuperare Caldoro, un berlusconiano della prima ora, con l'inserimento nella lista dei sottosegretari. Gennaro Salvatore, storico esponente dei socialisti, si sfoga in una lettera ai parlamentari campani: «Non accontentatevi degli strapuntini ma puntate alle commissioni importanti».

La Lega, come sempre, si affiderà alla classe dirigente parlamentare. Nicola Molteni e Giulia Bongiorno potrebbero essere ripescati. In Campania dovrebbe rientrare in partita Pina Castiello. I centristi sono fuori dal governo. In compenso però potrebbero ricevere un «aiutino» alla Camera per formare il gruppo parlamentare. Tra i nomi che girano per un incarico di sottosegretario c'è Lorenzo Cesa (Agricoltura) e Ilaria Cavo (in quota Giovanni Toti).

Archiviata la partita sulle poltrone di viceministri e

sottosegretari, si aprirà subito dopo il grande banchetto dove a far la parte delle pietanze più saporite sono le aziende di Stato: Poste, Trenitalia, Terna. Un banchetto al quale ritorna a sedersi dopo 11 anni il centrodestra.

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