Sequestro massiccio di cartelle cliniche nelle Rsa della provincia di Como. Ieri i carabinieri del Nas di Milano, dopo gli accertamenti in 17 case di riposo della zona e un ospedale, quello di Cantù, hanno portato via 363 cartelle. Il numero corrisponde esattamente a quello dei pazienti anziani deceduti nei mesi più duri della pandemia di Covid-19.
Gli investigatori hanno ispezionato i reparti e gli uffici e hanno chiesto conto ai responsabili delle strutture del rispetto dei protocolli di prevenzione e delle procedure per il contrasto del virus. Le attività fanno parte di quelle avviate dalla Procura di Como, guidata dal procuratore Nicola Piacente, dopo l'apertura dell'inchiesta per le ipotesi di omicidio colposo ed epidemia colposa. Il fascicolo, nato da 26 di esposti di familiari delle vittime, di lavoratori delle Rsa e del Codacons, è per ora a carico di ignoti. «Bene gli accertamenti - interviene il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri -, serve fare luce per una sanità migliore. Le indagini e i controlli sono essenziali alla comprensione dei fatti e della responsabilità e soprattutto alla giustizia e alla verità che si devono ai parenti delle vittime».
Fonti giudiziarie spiegano come non ci sia in realtà un'unica indagine che racchiude tutti i casi simili. Per ogni struttura sanitaria è stato aperto uno specifico fascicolo. In mancanza delle autopsie, per lo più sospese nel periodo nero dell'epidemia, gli inquirenti procederanno ad analizzare i documenti medici. Cercheranno eventuali patologie già presenti nei pazienti morti di Covid e verificheranno se siano state adottate tutte le precauzioni previste per evitare i contagi, a partire dal divieto di accesso ai parenti o altre persone esterne alle Rsa.
Nei giorni scorsi il Nas, cui la Procura ha delegato le indagini sulle Rsa, aveva controllato altre otto strutture, in aggiunta alle 18 già oggetto di indagine, ma non ha per ora comunicato se gli accertamenti abbiano fatto emergere ipotesi di reato.Como è stata tra le province meno colpite dal Covid in Lombardia insieme a Lecco, Sondrio e Varese, pur pagando, come tutta la regione, un prezzo molto alto alla pandemia in termini di vite perse.
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