"Sforzo eccezionale per i prossimi 2 mesi". Draghi striglia i ministeri

Al termine dell'incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Chigi con il sottosegretario Garofoli e i capi di gabinetto, Mario Draghi ha dettato la timeline dei prossimi mesi

"Sforzo eccezionale per i prossimi 2 mesi". Draghi striglia i ministeri

Sono gli ultimi giorni di lavoro per Mario Draghi come presidente del Consiglio e prima di passare la mano al nuovo governo, il premier intende chiudere i conti in sospeso. Il che significa che vuole che i suoi ministri chiudano quanti più dossier possibili nelle prossime settimane. Draghi si è rivolto soprattutto "a quelle amministrazioni che hanno lo stock di provvedimenti numericamente più pesante".

Una nota di Palazzo Chigi fa sapere che "è difficile pensare di arrivare all'azzeramento dello stock, obiettivo a cui potranno pervenire le Amministrazioni con stock numericamente più esigui, ma è importante cercare di ridurre al minimo sia l'arretrato (in particolar modo della XVIII legislatura) sia soprattutto i provvedimenti del governo in carica, all'attuazione dei quali (a partire dalla legge di bilancio) si chiede di dare una specifica priorità nei prossimi due mesi".

In virtù di questo, "l'Ufficio del programma di governo ha elaborato dei target molto ambiziosi che portino ad una drastica riduzione dello stock della XVIII legislatura con un target complessivo di 121 provvedimenti a settembre e 122 provvedimenti ad ottobre". Nella nota di Palazzo Chigi, si spiega che "per ogni Amministrazione sono stati elaborati dei target quantitativi, ma anche specifici con l'indicazione dei provvedimenti, avendo già provveduto ad escludere i decreti presenti nello stock con un termine di scadenza ai sensi di legge fissato per fine 2022 o addirittura per il 2023 oppure caratterizzati da un iter di adozione troppo lungo per essere perfezionato in due mesi".

Draghi lo aveva promeso e lo sta mettendo in atto: il governo che subentrerà non dovrà trovare lavoro arretrato da svolgere ma dovrà proseguire per portare avanti i provvedimenti con scadenza entro fine anno, rispettando le indicazioni dell'Europa al fine di ottenere i benefici del Pnrr.

Nonostante l'esecutivo sia dimissionario, il premier non ha mai smesso di lavorare in questa direzione e nella nota di Palazzo Chigi si conclude con un accorato appello a tutti gli organi: "Lo sforzo eccezionale è richiesto sicuramente alle Amministrazioni titolari del provvedimento, ma anche a tutte le altre nella funzione di concertanti".

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