Sgarbi: "La mascherina è come il preservativo"

Vittorio Sgarbi, il più strenuo oppositore al prolungamento dello stato d'emergenza, ci spiega perché, secondo lui, le misure restrittive prese dal governo sono eccessive

Sgarbi: "La mascherina è come il preservativo"

Lo stato d'emergenza per contrastare il coronavirus è stato prolungato fino al 31 gennaio 2021. Vittorio Sgarbi, il più strenuo oppositore del governo su questa materia, ci spiega perché, secondo lui, le misure restrittive adottate sono eccessive.

Lei ha definito il prolungamento dello Stato d’emergenza una decisione di stampo fascista. Conferma tale giudizio o è stato eccessivo?
"Lo confermo. I fascisti mi hanno rimproverato perché, secondo loro, avrei dovuto dire comunista. In realtà, dovevo dire 'totalitario'. Questa del prolungamento è una scelta che ci pone fuori dall’Europa perché siamo l’unico Paese in stato d’emergenza. Ho parlato col premier albanese e mi ha detto che non ha predisposto nessuna misura particolare per l’emergenza. Stessa cosa in Svezia, Austria e Germania. Queste misure sono illusorie, non sono affatto utili e servono solo a generare il panico. L’Europa dovrebbe avere un’unica misura di garanzia. Non si può vedere l’Italia che va per conto suo".

Lei cosa ne pensa della mascherina?
"Vedo la mascherina come un preservativo che uno porta a letto da solo. Il preservativo serve se c’è un rischio di contatto con una persona malata. Ma, se non c’è nessun rischio, è inutile. Non è che uno porta il preservativo a letto quando è solo".

Ma, secondo lei, la cultura sta soffrendo questa situazione?
"Dipende cosa si intende per cultura. Sicuramente il cinema e il teatro subiscono una compressione intollerabile che porta alla crisi del settore. Per quanto riguarda le mostre posso dire che quella che ho promosso su Bansky ha avuto 70mila visitatori. Ho tenuto botta. La cultura però è anche la lettura che è favorita dal coronavirus, ma la vendita dei libri non lo so. Possono comprare i libri online, ma gli spettacoli e le mostre sono in affanno".

È stato giusto riaprire le scuole?
"Nessuno studente tra i 10 e i 20 anni è morto e, quindi, in quelle fasce d’età non c’è l’emergenza. Sono tutte misure contro una pandemia indimostrata. Non vedo morti per strada. Vedo persone ricoverate in ospedale con patologie pregresse e che possono peggiorare col coronavirus".

Quindi, secondo lei, i giovani sono untori?
"Hanno umiliato la Sardegna quando dalla Sardegna non è arrivato nessun morto. Anche Briatore e i casi legati al Billionaire sono spettacolari, ma si tratta di persone che sono guarite tutte. Una malattia dalla quale si guarisce non è una malattia mortale".

E cosa pensa del presidente Donald Trump che è apparso in pubblico senza mascherina?
"Trump è un altro che è guarito. Se fosse morto sarebbe stato punito per il suo negazionismo, ma la sua guarigione in due giorni è la dimostrazione che la malattia non è grave. Allora uno che muore di diabete o epatite C? Vorrebbe dire che bisogna stare attenti a qualunque cosa. Su tutto si può eccepire".

Si può dire che Conte ci sta marciando per tenere unita la sua maggioranza?
"A me Conte sembra un totale

cretino. Mi pare strano che dobbiamo vivere come se fossimo l’unico Paese d’Europa che ha una condizione particolare. Qui, a furia di parlare tutti i giorni dell’emergenza coronavirus, ci convinciamo che esiste veramente".

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