È un bambino di cinque anni l'unico sopravvissuto al drammatico incidente accaduto nella tarda mattinata di ieri, a Stresa, in Piemonte, lungo il tronco della funivia Stresa-Alpino Mottarone. Quattordici i morti, tra i quali una bimba di due anni e un bambino di nove, deceduto dopo un disperato tentativo di salvarlo da parte dei medici del pronto soccorso dell'ospedale Regina Margherita di Torino. Sette deceduti erano residenti in Lombardia, altri arrivavano dalla Calabria e dalla Puglia.
La linea era stata rimessa in funzione da poco dopo il lungo lockdown: così una giornata di gioia per il ritorno alla normalità, si è trasformata in tragedia. Saranno le perizie a stabilire la causa e la dinamica dell'incidente, ma secondo le prime ricostruzione fatte dagli inquirenti, basandosi sui testimoni, le quindici persone che si trovavano a bordo della sciagurata cabina della funivia, stavano per raggiungere la cima quando una fune si è improvvisamente staccata. Si trovava a circa 300 metri d'altezza quando è precipitata: come impazzita, sarebbe velocemente tornata indietro e poi all'altezza dell'ultimo pilone avrebbe scarrucolato, per poi sbalzare giù. La cabinovia, una volta arrivata al suolo, è ruzzolata per una trentina di metri, fino a fermare la sua tragica corsa contro alcuni abeti. L'incidente è accaduto a pochi metri dall'arrivo, ossia nella parte più alta del tragitto che, partendo dal lago Maggiore arriva a quota 1.491 metri.
Sul posto sono intervenute le squadre del Soccorso alpino e speleologico piemontese, vigili del fuoco, Polizia di Stato e Carabinieri. Non è stato facile individuare il luogo in cui la cabinovia era caduta: la zona è difficile da raggiungere perché è molto impervia, tan'è che lungo la salita verso il Mottarone, un camion dei vigili del fuoco si è ribaltato, ma nessuno fra i soccorritori è rimasto ferito. Per agevolare i soccorsi sono state chiuse le strade che portano in vetta ma non è stato facile recuperare le vittime, alcune delle quali incastrate tra le lamiere contorte della cabinovia, che si è accartocciata ai piedi degli alberi. Cinque salme sono state recuperate nella cabina, mentre le altre otto sono state sbalzate nel bosco.
Il bilancio poteva essere ancor più tragico, se si pensa che la cabinovia, a regime, può portare fino a quaranta persone ma le norme di sicurezza anti Covid-19, ne hanno ridimensionato la portata.
Grande il cordoglio delle istituzioni, ad iniziare dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che nel pomeriggio di ieri si è recato a Stresa. «Siamo sconvolti - ha detto - Ci stringiamo forte alle famiglie delle vittime e preghiamo per il bambino ferito». Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota ha voluto esprimere il suo «profondo dolore per le vittime e grande apprensione per chi sta lottando per la vita. Esprimo alle famiglie colpite e alle comunità in lutto la partecipazione di tutta l'Italia. A questi sentimenti si affianca il richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone». «Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente della funivia Stresa-Mottarone - afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi -. Esprimo il cordoglio di tutto il governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto al bimbo rimasto gravemente ferito».
Il pensiero di tutti è per quel bambino di 5 anni che lotta tra la vita e la morte, trasportato all'ospedale di Torino insieme l'altro bimbo poi deceduto. Il sopravvissuto ha riportato trauma cranico, toracico -addominale e fratture multiple agli arti inferiori. È arrivato cosciente ed è stato operato per ridurre le molte fratture. Ricoverato in rianimazione, la sua prognosi è riservata. Più gravi sono subito parse le condizioni dell'altro piccolo poi morto: prima di essere intubato, è stato sottoposto a un massaggio cardiaco di sei minuti al pronto soccorso, perché il suo cuore aveva smesso di battere ma purtroppo non ce l'ha fatta.
L'impianto è stato posto sotto sequestro e il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini - che oggi sarà a Stresa con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio per incontrare prefetto e altre autorità - ha detto di aver «avviato le procedure per istituire una commissione su quanto accaduto e disposto verifiche sui controlli che svolt sull'impianto».
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