Un tuffo nel torrente per cercare un po' di refrigerio in un caldo pomeriggio di luglio si è trasformato in tragedia per un gruppetto di amici provenienti dal Milanese sorpresi dalla furia dell'acqua. Uno di loro, 17 anni, è stato trascinato via dalla corrente e, nonostante le ricerche a tappeto, ieri sera risultava ancora disperso. Un altro giovane della comitiva, rimasto ferito nel tentativo di raggiungere l'amico in difficoltà, è stato ricoverato all'ospedale di Sondalo.
È accaduto tra Carteggio e Ardenno, in Val Masino, in provincia di Sondrio, nel torrente Masino, ingrossato a causa del forte maltempo che ha colpito la zona negli ultimi giorni e dalla neve presente abbondante in quota che si sta sciogliendo a causa del grande caldo. I ragazzi avevano scelto l'area nei pressi del corso d'acqua come meta della loro gita fuori porta, non pensando che le precipitazioni potessero aver gonfiato il torrente al punto da renderlo pericoloso.
Nel primo pomeriggio, intorno alle 14, il 17enne si è tuffato e non è più riemerso. Trascinato dalla corrente che si è fatta sempre più impetuosa, non è più riuscito a raggiungere la riva. Quando gli altri ragazzi si sono resi conto che era in difficoltà e che la forza dell'acqua gli impediva di nuotare, hanno cercato di aiutarlo, ma non ci sono riusciti. Nonostante uno di loro, di 22 anni, non ci ha pensato due volte a buttarsi nel torrente per aiutare l'amico prima che arrivassero i soccorsi.
Purtroppo non è riuscito ad afferrarlo e il 17enne è stato trascinato a valle, mentre anche lui è rimasto in balia delle acque. Sono stati gli altri due amici ad aiutarlo, impedendo che anche lui fosse travolto dalla corrente. Il giovane se l'è cavata, ma è stato ricoverato in codice giallo all'ospedale Morelli di Sondalo, dove è stato portato in elicottero. Avrebbe riportato un trauma cranico, traumi al bacino, alla schiena e una gamba. I soccorsi sono stati allertati immediatamente. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, gli uomini del soccorsi alpino, quelli della Guardia di Finanza e dei carabinieri. Tre elicotteri hanno cominciato a sorvolare la zona, mentre i sommozzatori dei vigili del fuoco, giunti da Torino con i colleghi del Comando provinciale di Sondrio e del distaccamento di Morbegno, perlustravano il torrente. Secondo gli esperti fluviali il 17enne sarebbe nei 500 metri a valle dal punto della sua scomparsa, in un punto in cui ci sono numerose pozze, alcune anche molto profonde. Purtroppo fino a ieri sera le ricerche sono state senza esito. Per facilitare le ricerche il sindaco di Val Masino, Pietro Taeggi, ha chiesto all'Enel di ridurre la portata dell'acqua del torrente Masino.
Incidenti come questo sono sempre più frequenti, come raccontano i recenti fatti di cronaca, come quello del Natisone: tre amici travolti dall'onda di piena del fiume friulano gonfiato anche in quel caso dalle piogge dei giorni precedenti. Era il 31 maggio e i tre ragazzi avevano deciso di fare una passeggiata nel greto del torrente a Premariacco, in provincia di Udine, raggiungendo a piedi un isolotto al centro del letto del fiume. Quando il livello dell'acqua ha iniziato a innalzarsi, è stato impossibile per i giovani fare ritorno a riva. Purtroppo i soccorritori non sono riusciti a raggiungerli in tempo prima che venissero trascinati via dalla corrente e sono morti tutti e tre. Poche settimane più tardi altri tre ragazzi hanno rischiato di fare la stessa fine.
Erano rimasti bloccati su un isolotto del fiume Adda, all'altezza del comune di Vaprio d'Adda, nel Milanese, ma sono stati tratti in salvo. Ogni anno nelle acque interne, dove spesso non c'è sorveglianza come nei lidi marini, vengono effettuati circa 70mila salvataggi.
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