Il "campo largo" non c'è, se non altro perché chi ne dovrebbe fare parte continua a presentare distinguo evidenti rispetto alla tenuta del governo ed in relazione al da farsi sulla guerra in Ucraina, ma Enrico Letta, Giuseppe Conte e la parte più a sinistra di quella che dovrebbe essere la coalizione di centrosinistra stanno cercando quantomeno di presentare una parvenza d'unità: per le elezioni regionali della Sicilia, Dem, grillini e formazioni minoritarie (come quelle ecologiste) organizzeranno delle primarie unitarie.
I pentastellati, insomma, finiscono così per accodarsi ad una tradizione che è tutta rivendicabile dal Partito Democratico. La quadra - come è stato riportato da Repubblica - è stata trovata durante un aperitivo (nel menù, pure i "taralli pugliesi") che è stato organizzato nella dimora romana del capo grillino. C'è anche qualche informazione sullo svolgimento: si voterà soprattutto online (e questa invece è una tipicità pentastellata), ma sarà possibile esprimere le proprie preferenze anche presso le classiche urne predisposte per occasioni come questa. A patto che prima ci si sia registrati.
Si dovrebbe votare entro il mese di luglio ma non è ancora stata ufficializzata la giornata in cui le primarie verranno celebrate: su questo punto l'accordo non c'+. Al summit, oltre ai due ex presidenti del Consiglio, erano presenti anche i plenipotenziari del Pd e del MoVimento 5 Stelle per la Regione che in autunno sarà interessata dal turno elettorale. Nel frattempo, però, i toni pubblici utilizzati da Letta e Conte continuano ad essere molto diversi tra loro.
"Io - ha detto poco fa il segretario dei Dem durante un evento elettorale ad Asti, come riportato dall'Adnkronos - ho sempre pensato che le amministrative non abbiano valenza politica. Ad ottobre abbiamo vinto dappertutto ma non ne ho tratto conseguenze". E ancora: "Anche perchè io sono convinto che questo governo debba arrivare alla fine della legislatura e continuare a lavorare".
L'ex premier giallorosso e gialloverde, però, sembra avere altre idee: il capo grillino continua ad alzare la posta rispetto alla linea di Mario Draghi sull'Ucraina e non solo su quello. Nel contesto di un incontro elettorale a Riccione, invece, l'ex "avvocato degli italiani" ha ribadito come la formazione politica che guida sia contraria a quello che chiama "riarmo": "Dobbiamo essere forti.
Abbiamo detto fin dall'inizio no al riarmo: non abbiamo bisogno di nuove armi", ha fatto presente Giuseppe Conte che insiste così affinché qualunque ulteriore ausilio venga fornito dall'Italia agli ucraini passi dal Parlamento.Tornando alla questione delle primarie: prima dell'espressione di iscritti e simpatizzanti, Pd e 5Stelle dovrebbero dare vita a delle assemblee, un po' sul concetto di Agorà, che peraltro sono ancora in corso.
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