Sindacati di polizia contro il governo: "Si tenga i 10 euro, non vogliamo l'elemosina"

Protesta dei sindacati di polizia contro il governo per chiedere un piano straordinario di assunzioni e un aumento contrattuale dignitoso per le forze dell'ordine

Sindacati di polizia contro il governo:  "Si tenga i 10 euro, non vogliamo l'elemosina"

Piazza Montecitorio stamane è stata invasa da un centinaio di agenti delle forze d'ordine che hanno aderito alla protesta della consulta sicurezza contro il governo.

Sap, Sappe e Conapo chiedono un piano straordinario di assunzioni perché con la riforma della p.a. voluta dal ministro Madia sono stati tagliati 50mila uomini nelle forze dell’ordine. Il risparmio, accusano i sindacati, è stato di 2 miliardi di spesa in stipendi e trattamenti accessori che non sono stati reinvestiti per l’equipaggiamento e la formazione degli agenti né per la sicurezza dei cittadini. Non solo. L’emergenza immigrazione si è “mangiata” 4mila uomini soltanto nella polizia di Stato mentre la popolazione carceraria è aumentata e in dieci anni sono state tagliate il 40% delle volanti. Il primo a salire sul palco è Donato capece, segretario del Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria) che attacca il governo:"Siamo stanchi dell’ingovernabilità delle carceri e diciamo no a un blocco stipendiale illegittimo dalla Corte, a un governo insensibile al comparto sicurezza e che risarcisce i detenuti e dimentica i poliziotti, in balìa di continue aggressioni e umiliazioni”. Antonio Brizzi, segretario del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, invece, ha criticato la riforma con cui i forestali sono stati inglobati tra i carabinieri quando, tra i pompieri, mancano 3500 uomini.

A sostegno delle forze delle ordini sono intervenuti anche i deputati di Forza Italia, Maurizio Gasparri e Elio Vito che, in una nota congiunta, hanno criticato "i governi di centrosinistra che si sono susseguiti in questi ultimi anni" che hanno preferito dare "maggiori risorse agli immigrati piuttosto che finanziare i rinnovi per i contratti e la specificità che pure avevano promesso". "Ma l'accanimento nei confronti delle forze di polizia non è solo di natura economica. Ci sono questioni importanti come i codici identificativi e il reato di tortura, voluti dalle sinistre e contro i quali ci siamo battuti perchè sarebbero stati un pericoloso strumento in mano ai teppisti di piazza", denunciano Vito e Gasparri. I due deputati hanno sottolineato anche la sofferenza degli agenti penitenziari e hanno ribadito la contrarietà per "l'assurda soppressione del Corpo Forestale dello Stato che, come hanno dimostrato gli incendi di questa estate, oltre ad aver sottratto una risorsa per la tutela dell'ambiente, ha gravato pesantemente sull'operato dei Vigili del fuoco". In rappresentanza della Lega Nord, il capogruppo Massimiliano Fedriga, ha attaccato il ministro Andrea Orlando per aver "aumentato dell’83% gli stipendi ai detenuti, fino a mille euro" e poi ha fatto autocritica: "Come centrodestra, in passato, non abbiamo fatto abbastanza per le forze dell’ordine ma oggi, in questa piazza, ci impegniamo a fare un piano straordinario di assunzioni e a dare stipendi dignitosi agli agenti perché non possiamo accettare che si diano 4,4miliardi per l’immigrazione e non ci siano soldi per voi".

Gianni Tonelli, segretario del Sap, parlando del rinnovo del contratto, ha detto chiaramente: "Dieci euro netti non li vogliamo, se li tengano. Non vogliamo l’elemosina". "Per questo - ha aggiunto - chiederemo quanto ci fu dato con il peggior contratto della nostra storia anche se già sappiamo che non ce lo possono dare, almeno non potranno dire che siamo populisti, demagogici o pretestuosi. Nel peggior contratto biennale della nostra storia a un agente fu data la somma di 50 euro netti. Oggi partendo da 10 euro potranno dare allo stesso agente 75 euro in un contratto triennale?".

Tonelli, poi, intervistato da ilGiornale.it, ha spiegato che "il governo non ha la responsabilità di non convocato le rappresentanze civili e militari del comparto sicurezza prima della presentazione della finanziaria così come la legge gli imporrebbe" e ne ha criticato le scelte: "Da una parte apre questure nuove dove forse non servono, dall’altro chiude uffici di polizia postale, ferroviaria e stradale per recuperare uomini proprio perché non è possibile coprire tutti gli uffici".

Tonelli, infine, ha definito la legge contro il reato di tortura "un manifesto ideologico contro le forze di

polizia, contro la brava gente" e ha annunciato le prossime battaglie: "Siamo vicini alle elezioni e perciò siamo impegnati a dare una corretta informazione sulle forze dell’ordine per un voto consapevole".

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