I palestinesi naturalmente festeggiano, la menzogna onusiana è la loro festa, Gerusalemme secondo il voto non è la capitale di Israele, tutte le delegazioni, i capi di stato, che hanno visitato la Knesset, si sono sbagliati. Trump è stato letto male volontariamente: ha semplicemente riconosciuto una verità lapalissiana lasciando alle parti la sistemazione futura e chiedendo di mantenere fino ad allora lo status quo. Invece è stato assalito da un branco affamato di antiamericanismo, finalmente. La vittoria è stata la solita festa di odio cieco contro gli Usa e Israele. Che bello poter dire «colonialista» a Trump e a Israele come ha fatto il ministro degli esteri palestinese Ryiad Maliki, esaltare la «democrazia» di Erdogan contando sul doppio registro degli stati canaglia che hanno il loro ombrello nell'Onu. Ma qualcosa è cambiato: è vero, ci sono stati solo 9 voti a favore dai soliti Paesi piccoli e coraggiosi. Ma ci sono state molte sorprese fra le 35 astensioni: l'Europa si è spaccata, l'Ungheria, la Croazia, la Repubblica Ceca, la Romania, la Lettonia, la Bosnia (musulmana!) hanno rotto il consueto consenso europeo nonostante Macron avesse insistito. L'Italia ha accettato, ed è una vergogna, di più, un peccato mortale. Tutti i suoi ultimi primi ministri hanno parlato alla Knesset pretendendo amicizia immortale. Tutti hanno visto la bellezza della città amata da 3mila anni, mai capitale di nessun altro, e il rispetto democratico per le tre componenti religiose. Il voto è stato un misto di antisemitismo, di paura, di cecità di chi non vede che solo la verità può indurre un processo di pace, e che le menzogne odierne non hanno mai spinto i palestinesi a rinunciare al terrorismo e al rifiuto di Israele.
Il sogno atavico dell'Assemblea è umiliare gli Usa, vedendo in Israele la longa manus del potere americano. Non si sostenga che si è difeso un processo di pace che il mondo arabo ha sempre rifiutato, anche di fronte, due volte, all'offerta di buona parte Gerusalemme. Qui si sottende che gli ebrei sono estranei a Gerusalemme e persino a Israele, e questo giustifica la «resistenza armata» ovvero il terrorismo, i razzi da Gaza. Forse neppure la risoluzione che Obama fece votare al Consiglio di sicurezza fu cosi drammatica. Ieri, è stata la più evidente verità a essere vituperata e messa al bando dall'Onu, insieme alla decisione americana di riconoscerla.
Non è un bel risultato. È anche una sorpresa che Colombia, Argentina, Messico, Malawi, Ruanda, Kenia, Congo si siano astenute: Africa e America Latina hanno risposto ai contatti impostati da Netanyahu quest'anno. Erdogan ormai abbracciato alla Russia e all'Iran, ha sbraitato, come usa ormai sempre, dicendo che «non si può comprare la democrazia turca coi tuoi dollari». Due accenni sbagliati per il leader di un Paese davvero poco democratico e molto corrotto. È così poco fine citare il denaro, come ha fatto Trump annunciando che si ricorderà di chi vota contro gli Usa, ma è anche illogico spendere tanti soldi per chi approfitta della prima occasione per insultarti e boicottarti. Il bugdet dell'Onu è pagato dagli Usa per il 22%, fra spese di routine e speciali si tratta di più di 800 miliardi.
Secondo uno studio accademico recente, l'Onu è inquinata da un mare di corruzione e di comportamenti disgustosi fino allo sfruttamento sessuale. Nelle sue commissioni si occupa quasi esclusivamente di condannare Israele, mentre i Paesi violatori di ogni diritto umano fanno la parte dei giudici. Tenere in piedi una fabbrica di puro odio, è un'azione folle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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