Quarantanove e rotti percento. Tanto vale, oggi come oggi, secondo l'ultimo sondaggio realizzato da Index Research, la coalizione del centrodestra unito. Nella prima serata di giovedì, su La7, uno dei momenti clou del consueto appuntamento settimanale con Piazzapulita è stato proprio il momento dei dati raccolti dall'istituto demoscopico. E i numeri, come noto, parlano chiaro e dicono che la Lega si mantiene saldamente il primo partito italiano nelle preferenze degli italiani: nonostante il Carroccio di Matteo Salvini perda lo 0,1%, la compagine leghista tocca il 32,7% delle indicazioni di voto.
Alle spalle di Salvini and co., a distanza siderale, ecco il Partito Democratico. I dem di Nicola Zingaretti continuano ad arrancare e pagano i continui litigi con l’alleato grillino di governo. Il Pd, infatti, cala dello 0,2% e si ferma al 19,1%, dunque ancora al di sotto della soglia cosiddetta "psicologica" del venti percento.
Terzo gradino del podio, però in crisi nera, il Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo e Luigi Di Maio, anche questa settimana, raccolgono un trend molto poco incoraggiante, visto che il M5s perde 0,7 punti percentuali e scende al 16,2%.
Continua invece la crescita esponenziale e per certi versi inarrestabile di Fratelli d'Italia. Giorgia Meloni vola verso il 10% e secondo il recente sondaggio di Index FdI arriva al 9,8% (+0,5%). Rimanendo nello schieramento di centrodestra, rimane invece stabile – al 6,6% – Forza Italia di Silvio Berlusconi. Sommando dunque i volumi elettorali di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, il centrodestra tocca il 49,1%.
Ecco, sono invece guai per Italia Viva di Matteo Renzi, presente proprio in studio al fianco di Corrado Formigli quando il giornalista e conduttore legge i numeri della rilevazione. La smorfia preoccupata dell’ex presidente del Consiglio non sfugge all’occhio della telecamera: Iv perde lo 0,2%, scende sotto alla soglia del 5% e si arresta al 4,9%. Non proprio quello che avrebbe sperato l'ex rottamatore.
E Carlo Calenda? La sua neonata Azione, almeno per il momento non sfonda: 1,6%. Meglio di Azione fa +Europa di Emma Bonino (1,6%) e i Verdi (1,8%), mentre Cambiamo di Toti non va oltre l'1%. Dunque, i partiti della sinistra italiana, messi assieme, fanno il 3,4%.
Last but non least, un dato da tenere a mente e in assoluta
considerazione è quello relativo agli indecisi e al famoso partito del "non voto". Già, perché attualmente – chi non sa chi scegliere e chi allora non si reca neanche alle urne – rappresentano il primo partito italiano con il 38,4%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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