Iv adesso blinda Speranza. Rosato: "Sostituirlo? Non esiste"

Ettore Rosato, presidente di Italia viva, chiede di fare presto sulle riaperture: "Non ci sono ristori che tengano". E non esclude la nascita di un partito di centro

Iv adesso blinda Speranza. Rosato: "Sostituirlo? Non esiste"

Nessuna alleanza con il Movimento 5 Stelle, perché con Conte non cambierà granché. E perché a Roma i renziani hanno già scelto Calenda come candidato. Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e presidente nazionale di Italia viva, racconta la strategia per le prossime Amministrative. Sulle tensioni nel governo, prende una posizione a difesa del ministro Speranza, invocando lo spirito di squadra per mettere in sicurezza al Paese. “Ma bisogna cominciare a riaprire”, dice. E per il futuro del suo partito, non esclude la nascita di una forza unica di centro.

Il malcontento popolare è esploso in piazza, a pochi passi da Montecitorio. È in pericolo la tenuta sociale del Paese?
"La protesta è legittima dopo tanti mesi di sacrifici. Mettiamo da parte chi strumentalizza con atti di violenza che fanno male anche a chi organizza le manifestazioni. Ma va compreso chi è chiuso da tanti mesi e non riceve ristori adeguati. E ora, soprattutto, bisogna risolvere la situazione".

È quello che pensano tutti. Ma come si fa?
"Bisogna cominciare a riaprire. I ristori, come ha detto lo stesso Draghi, devono essere adeguati e su questo punto stiamo lavorando. Ma non c’è ristoro che tenga per un’attività sull’orlo del fallimento perché è chiusa da troppi mesi. Bisogna riaprire in sicurezza".

Ci sono stati ritardi sulle riaperture?
"Nessuno ama i lockdown. Le chiusure sono misure prudenziali per salvaguardare la salute delle persone. Ma adesso, con l’evolversi della stagione, dobbiamo pensare alle aperture almeno di quelle attività che si svolgono all’aperto o che possono aprire in maggior sicurezza, anche perché la popolazione vaccinata aumenta. E inizia a essere un numero importante".

Intanto il piano vaccinale non prosegue così spedito rispetto agli obiettivi del generale Figliuolo…
"A quel numero (500mila somministrazione al giorno, ndr) ci arriveremo presto. I problemi della disorganizzazione non sono dovuti all’oggi. Partono dallo scarso approvvigionamento di vaccini alle questione legate a a quanto sta avvenendo con AstraZeneca e ora a Johnson&Johnson".

Si parla di una possibile sostituzione di Speranza, qual è la posizione di Italia viva sulla questione?
"Il tema della sostituzione non esiste. Speranza, come tutti, ha fatto cose buone e altre migliorabili. Ma oggi non va messo in discussione l’operato del singolo: bisogna costruire la condizione per un lavoro di squadra più efficace possibile. Del resto la necessità di collaborazione delle forze politiche ci ha spinto a far nascere il governo Draghi. Stiamo vivendo le condizioni più drammatiche del Paese dal Dopoguerra".

In materia di alleanza, l’interlocuzione con il Pd è migliorata con l’arrivo di Letta alla guida del partito?
"Per noi non cambia molto. Sono questioni interne al Partito democratico. Un fatto è evidente: la caduta del governo Conte ha provocato, a destra e sinistra, il più grosso terremoto politico dopo quello degli anni Novanta. Comunque per l’alleanze del 2023, prenderemo le opportune decisioni nel 2023. Oggi vediamo se ci sono le condizioni per costruire candidature comuni e di qualità nelle città che vanno al voto".

Appunto, le amministrative non sono così lontane. Ma sembra complicato il dialogo con il Pd. A Roma Italia Viva appoggia già Calenda…
"A Roma sicuramente sosterremo Calenda. Mi meraviglio che non sia sostenuto anche dal Pd, che alle Europee gli ha appaltato metà del simbolo. Immaginavo lo avesse fatto come riconoscimento delle sue qualità".

Nelle altre grandi città, da Torino a Napoli, il confronto è altrettanto complicato nel centrosinistra.
"Il Pd ha lanciato le primarie come modalità di scelta dei candidati. Noi ci attrezziamo e partecipiamo, in un perimetro che è quello del centrosinistra".

Quindi no al Movimento 5 Stelle…
"La coalizione vincente a Napoli è quella che ha visto De Luca conquistare la vittoria alle Regionali. A Roma non vedo come si possa pensare l’alleanza con la Raggi. Così come a Torino non vedo come si possa fare una coalizione con la Appendino. Non vorrei che si sacrificasse il buon governo delle città per un accordo politico nazionale, fatto sulla carta".

Ma Conte vuole far entrare il Movimento 5 Stelle nel campo progressista.
"Conte ha dimostrato che può essere populista e antipopulista con grande facilità. Da lui ci si può attendere qualsiasi cambiamento. Comunque è un tema al quale siamo disinteressati".

Andiamo oltreconfine. Con la Turchia di Erdogan cresce la tensione, non si rischia di complicare lo scenario in Libia?
"Draghi ha usato un’espressione chiara e netta, come è nel suo carattere e nel suo modo di fare. Questo non vuol dire che da parte dell’Italia non ci sia l’intenzione di dialogare con la Turchia. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo".

E con l’Egitto? Come si tengono insieme le battaglie per la liberazione di Zaki e la vendita di fregate ad al-Sisi?
"La politica estera è fatta di relazioni da cui si deve pretendere sempre verità, rispetto dei diritti e reciprocità. Ma nel rispetto delle regole si devono tenere rapporti commerciali che rendono più forti anche le relazioni politiche. Perché altrimenti lo spazio che non prende l’Italia viene occupato da Paesi nostri concorrenti".

Nei retroscena e nel Palazzo si rincorrono le voci della nascita di un contenitore unico liberale. Italia viva ne farebbe parte?
"È bene che i retroscenisti lavorino.

Il compito della politica è quello di mettere insieme le energie per essere incisivi e determinanti. Servono modalità e tempi intelligenti".

Quindi sarà un’alleanza o partito unico?
"Non voglio togliere tutto il gusto del lavoro ai retroscenisti…"

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