Spoil system di Tridico Così il manager M5s ha azzerato i vertici

Spostati 38 dirigenti su 40, premiati quelli vicini al Movimento. Gli epurati fanno causa

Spoil system di Tridico Così il manager M5s ha azzerato i vertici

Un blitz improvviso sotto l'albero di Natale. Risultato: il ponte di comando dell'Inps stravolto. Anzi, azzerato in corsa. Lasciano il timone tutti i dirigenti di prima fascia, in pratica l'élite dell'ente. Trentotto su quaranta e gli unici due rimasti ai loro posti sarebbero stati «graziati» perché ormai prossimi alla pensione. Insomma, anche se pochi se ne sono accorti, all'Inps è arrivata una vera e propria rivoluzione e a guidarla, secondo i suoi detrattori, sarebbe il presidente Pasquale Tridico, nominato a marzo scorso in quota Cinque stelle.

Nel passaparola dei colletti bianchi si parla senza tanti giri di parole di spoil system, camuffato alla voce riorganizzazione. Ma è un riassetto che mortifica nomi storici dell'Inps e che risponderebbe solo a una logica politica, ridisegnando la struttura per renderla funzionale agli interessi di Tridico e dei Cinque stelle. Salgono molti dirigenti di seconda fascia, graditi al nuovo establishment, scendono gli altri che hanno partecipato all'interpello interno, ma sono stati declassati in massa, scompaginando le prime linee delle 18 direzioni centrali e delle 22 territoriali.

E ora, concluso il carosello, sei «bocciati» si sono rivolti alla professoressa Iolanda Piccinini per far valere le loro ragioni. «Come mai tanta fretta?», chiede Piccinini nella diffida inviata a ridosso del Natale ai vertici dell'istituto, e «perché sono stati fatti decadere tutti gli incarichi? E perché molte importanti direzioni hanno visto un cambio?». La studiosa sviluppa dotte dissertazioni giuridiche, ma ad un certo punto sfodera la spada: «A pensar male, sembra quasi che si sia voluto utilizzare lo strumento della riorganizzazione - in realtà fittizia - per realizzare una sorta di spoil system mascherato per poter adeguare l'assetto amministrativo al nuovo vertice politico pentastellato».

Cosi l'organigramma è stato ripensato. E colpisce che il cambiamento sia partito dalla Direzione centrale sistemi informativi. Qui, alla testa di un'imponente task force composta da 24 dirigenti e quasi seicento funzionari c'era Vincenzo Damato. Allontanato, forse, per le critiche rivolte ai piani alti dell'istituto e spedito nella sede periferica di Napoli senza tanti complimenti. Damato gestiva progetti innovativi e in particolare aveva dato buona prova nell'erogazione del reddito di cittadinanza sulle card, ma questo non l'ha salvato dal repulisti: al suo posto, strategico nella visione del neopresidente, si insedia Vincenzo Caridi. E già si ipotizzano sinergie con la Casaleggio Associati.

Stesso cammino all'indietro per Fabio Vitale, che aveva dato efficienza alla struttura regionale del Lazio e ora si ritrova nelle Marche. E ancora: Giovanni Di Monde scivola dalla direzione del personale alla Lombardia; Antonello Crudo dal bilancio all'antifrode. E Giulio Blandamura, numero uno della pianificazione e controllo di gestione, viene relegato in Puglia.

Complessivamente, la gigantesca girandola, che non è ancora conclusa, riguarda la bellezza di 366 persone. Ma non basta. «Ulteriori perplessità - nota Piccinini - solleva il numero dei dirigenti oggi previsti e le modalità con cui è stata modificata la pianta organica». A conti fatti, la prima fascia si amplia, passando da 40 a 43 dirigenti, «con un effettivo maggior esborso per l'ente di oltre mezzo milione di euro». E a questi costi vanno aggiunte altre voci pesanti: gli aumenti retributivi per la corposa rosa dei premiati, gli indennizzi per il risiko degli spostamenti e dei traslochi che coinvolgono molti manager su e giù per lo Stivale. Qualcosa stride: gli incarichi dovrebbero durare un quadrienno, ma le teste sono state tagliate prima del traguardo del terzo anno.

E neppure si è atteso che la riforma varata dal precedente esecutivo gialloverde dispiegasse i suoi effetti, con la nomina di un vicepresidente e del Cda. Tridico, forse temendo di rimanere imbrigliato, ha anticipato tutti. E ora i sei chiedono con urgenza spiegazioni. E il ritorno alle caselle di partenza.

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