Stalker investe un militare. Il collega spara e lo uccide

Aveva il divieto di avvicinarsi all'ex moglie, che ha chiamato i carabinieri. L'uomo aveva un coltello

Stalker investe un militare. Il collega spara e lo uccide
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Ha investito un carabiniere intervenuto per un controllo dopo una segnalazione per stalking e il collega del militare travolto gli ha sparato, uccidendolo, dopo che aveva investito il collega di pattuglia, cercando poi di colpirlo con un coltello mentre era schiacciato tra l'auto di servizio e un furgone. Scene da Far West e momenti di terrore, ieri pomeriggio in strada, a Padova, dove sono stati sparati diversi colpi di pistola, un uomo è morto dopo essere stato trasportato in ospedale e un altro è rimasto gravemente ferito.

La sparatoria è avvenuta in via Castelfidardo, nel popoloso quartiere Sacra Famiglia. È qui che vive l'ex moglie dell'investitore, un uomo di 55 anni di origini albanesi, che in passato è stato denunciato per stalking. È stata la donna, anche lei di origini albanesi, a chiamare le forze dell'ordine dopo che l'ex marito, poi identificato come Collaku Haxhi, ha violato il divieto di avvicinamento deciso tempo fa dal giudice.

Ignorando la disposizione del Tribunale, ieri l'uomo si è presentato sotto casa della ex a bordo del suo furgone per incontrarla. Voleva parlarle a tutti i costi, ma la donna - spaventata per i precedenti che l'hanno portata a denunciare l'ex compagno per atteggiamenti aggressivi e persecutori - non aveva nessuna intenzione di parlare con lui, nonostante i due abbiano una figlia di 18 anni, e ha subito chiamato il 112, spiegando la situazione.

I carabinieri sono intervenuti immediatamente, convinti che fosse un accertamento tranquillo, senza particolari nervosismi. Mentre la situazione ha preso subito una piega inaspettata. Quando i militari hanno chiesto allo stalker di allontanarsi immediatamente, facendogli presente che c'era un provvedimento del Tribunale che gli impediva di stare lì, l'uomo ha avuto una reazione violenta e imprevedibile.

Durante le procedure di identificazione è salito a bordo del suo furgone e ha messo in moto. Non per fuggire, ma per centrare i militari che stavano compilando il verbale sul cofano della macchina. Prima ha ingranato la retromarcia, poi la prima, fiondandosi contro uno dei due carabinieri intervenuti. Il militare investito è rimasto schiacciato tra l'auto di servizio e il mezzo, rimanendo gravemente ferito alle gambe. Non contento il conducente del furgone è sceso con tono minaccioso brandendo un coltello, con l'obiettivo di accanirsi sul corpo a terra del militare che aveva appena travolto. A questo punto il secondo carabiniere è intervenuto per difendere il collega di pattuglia a terra ferito, intimandogli di lasciare l'arma. Ma la richiesta è stata vana. L'albanese non ha lasciato il coltello, probabilmente con l'intenzione di accanirsi anche contro l'altro carabiniere, che a questo punto ha estratto la pistola d'ordinanza e ha fatto fuoco, sparando quattro colpi che hanno raggiunto l'uomo segnalato per stalking.

Il 55enne è arrivato in ospedale in gravissime condizioni, ma nonostante i medici abbiano fatto di

tutto per salvarlo, è deceduto poco dopo. Ferito gravemente, ma non in pericolo di vita, il carabiniere investito. Nell'impatto è rimasto schiacciato tra il furgone e l'auto di servizio, procurandosi gravi ferite alle gambe.

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