"Stop alle cartelle per le Pmi". Piace l'idea di Forza Italia

Le proposte per salvare partite Iva e imprese possono convincere la maggioranza. Tajani: "Rinvio selettivo"

"Stop alle cartelle per le Pmi". Piace l'idea di Forza Italia

Non sembri una mossa contraddittoria quella mostrata ieri da Forza Italia. Alle 11 nella propria sede il partito ha convocato i giornalisti per presentare un pacchetto di interventi da sottoporre al Consiglio dei ministri per bloccare le cartelle esattoriali (appena scadute a fine agosto) e per riformare il sistema tributario. E sempre ieri ha annunciato il voto contrario a due emendamenti presentati da Fratelli d'Italia che proprio il blocco delle cartelle esattoriali chiedevano. Emendamenti sui quali invece la Lega ha annunciato il voto a favore. «Nel merito, sarebbero anche condivisibili, ma in realtà sono posti male e strumentalmente - spiega Alessandro Cattaneo, responsabile del settore Dipartimenti di Forza Italia -. Questi emendamenti sono all'interno del Decreto green pass e quindi, se anche per assurdo venissero approvati, non c'è il parere favorevole della commissione Bilancio e quindi non avremmo il rinvio delle cartelle e avremmo l'affossamento del decreto green pass, che per Forza Italia non sarebbe una buona notizia».

Forza Italia quindi brucia sul tempo le iniziative di altre forze politiche per chiedere al governo una parola definitiva sulla questione delle cartelle esattoriali e sulla riforma fiscale. «Chiediamo un rinvio selettivo almeno sino al giugno 2022 - spiega il coordinatore nazionale degli azzurri, Antonio Tajani - . E per la altre categorie chiediamo la pace fiscale e uno sconto e soprattutto una dilazione per chi intende pagare».

Il fisco è già materia da Pnnr e di fatto è una delle più urgenti riforme radicali che il governo e il parlamento sono chiamati a realizzare. Su questo fronte Forza Italia è in prima linea. Prima di tutto, però, c'è da risolvere l'emergenza. Emergenza (scaduto il termine del 31 agosto) che viene a coincidere con un momento molto delicato della ripresa economica. «Sostenere le imprese a crescere - aggiunge Tajani - lo si può fare soltanto se le si aiuta a mettersi in pari col fisco senza metodi punitivi». Ed è Claudia Porchietto, vicepresidente degli azzurri a Montecitorio a spiegare come. «Siamo stati i primi a chiedere l'anno fiscale bianco - dice la deputata di Forza Italia -, proponiamo adesso che fino a giugno del prossimo anno nessuno chieda loro di pagare ciò che non riuscirebbero a onorare. Serve un clima di pace fiscale tra Stato e cittadino. Chiediamo inoltre che le cartelle emesse nel periodo Covid per queste categorie non contengano le sanzioni, gli interessi di mora e gli oneri di riscossione. Se questi non fossero conteggiati, si ridurrebbe infatti l'importo in alcuni casi fino al 50%, senza intaccare il debito fiscale. Diamo un segnale forte e positivo al Paese che vuole ripartire. Dimostriamo con dei fatti che lo Stato è qui per aiutare, non per sanzionare».

Il rinvio delle cartelle poi dovrebbe essere «selettivo», interessando quindi solo e soltanto quelle categorie più sono state colpite dall'emergenza sanitaria e che per questo hanno già ricevuto gli aiuti di Stato. «Stiamo parlando soprattutto di piccole imprese, esercizi e partite Iva» spiega Tajani. Senza il blocco delle cartelle esattoriali si rischia - spiegano a Forza Italia - il blocco del Paese. Le partite Iva e le pmi stanno soffrendo la congiuntura e chiedere loro di mettersi in regola col Fisco ora significa metterle in ginocchio.

Su questa linea si potrebbe trovare un'ampia maggioranza ora che anche Giuseppe Conte ha aperto alla rottamazione delle cartelle.

Resta lo scetticismo di buona parte del Pd ma proprio ieri a Chianciano, nel corso di un impegno elettorale, Enrico Letta ha annunciato che il suo partito si impegnerà «per una grande riforma del fisco che aiuti le piccole e medie imprese, che aiuti chi paga le tasse correttamente, che aiuti la fedeltà fiscale». Un modo per non rimanere tagliato fuori dal dibattito.

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