Inizieranno martedì a Strasburgo le votazioni per scegliere il successore di David Sassoli. Tra gli oltre settecento europarlamentari chiamati a eleggere il nuovo presidente dell'assemblea europea ci sarà anche la debuttante Camilla Laureti, che è appena subentrata proprio a Sassoli.
Il compianto presidente del Parlamento europeo era stato votato nel 2019 da una larga maggioranza comprendente le tre famiglie dei popolari, socialisti e liberali. E nell'accordo, che allora portò Sassoli alla guida dell'istituzione, c'era l'idea di una successione a metà mandato. Che lo stesso Sassoli ha avallato, ritirando la sua candidatura pochi mesi fa. Al suo posto dovrebbe subentrare la maltese Roberta Metsola (foto) del Partito popolare europeo. Lunedì sera le candidature saranno ufficializzate. Al momento sono quattro i profili in campo. Oltre alla Metsola, data per favorita, proprio in virtù di questo accordo di alternanza, ci sono la svedese Alice Bah Kuhnke, ex ministra della Cultura di origine gambiana con posizioni sui diritti sociali diametralmente opposte a quelle di Metsola. È la candidata dei Verdi ma potrebbe spaccare il fronte del centro-sinistra a Strasburgo. Anche il gruppo della sinistra avanza un suo candidato con la spagnola la spagnola Sira Rego. Mentre l'unico uomo candidato è il polacco Kosma Zhotowski dei Conservatori e riformisti.
La strada per la Metsola dovrebbe essere spianata, se non fosse che crescono i malumori nel gruppo dei socialisti e tra i radicali che non vorrebbero come rappresentante del Parlamento europeo una convinta antiabortista.
La Metsola comunque si difende ricordando che il tema dell'aborto non è di competenza europea ma nazionale. Difende la sua candidatura anche il presidente del Ppe, Manfred Weber.
«Quest'elezione non riguarda la politica e i partiti, ma riguarda l'istituzione - commenta Weber -. Metsola ha un'idea chiara del ruolo presidenziale, di cos'è questa istituzione e di cosa va fatto nei prossimi due anni e mezzo».
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