Mswati III, re dello Swaziland, aveva intimato allo Swazi Observer e al Times of Swaziland , gli unici due quotidiani del suo minuscolo regno, di non scrivere una sola parola sulla morte di 49 giovani donne, decedute venerdì in un incidente stradale mentre si stavano recando al complesso reale di Ludzidzini e partecipare all'antichissima cerimonia dell'Umhlanga, la «danza delle canne». Se non fosse stato per l'organizzazione non governativa Swaziland Solidarity Network, che ha informato i media del Sudafrica, non si sarebbe saputo proprio nulla. Anche perché l'antichissima festa si è trasformata nel tempo in una celebrazione della poligamia del monarca e si consuma con riti orgiastici e stupri collettivi.
Tradizione vuole che migliaia di giovani donne e ragazzine, provenienti da tutto il regno, raggiungano a inizio settembre la capitale Mbabane, con indosso le tradizionali gonnelline di perline e le fasce colorate che lasciano scoperti i seni e le cosce. È un'occasione di insegnamento della cultura zulu, dove le donne più anziane della comunità insegnano alle giovani il rispetto per il proprio corpo nudo, fortificando l'usanza di mantenere la verginità fino al giorno del matrimonio. Ma è anche la cerimonia annuale in cui le cosiddette Maidens, le «fanciulle vergini», ragazze dai cinque anni fino ai venti, purché non sposate e senza figli, si radunano nella residenza reale per essere impalmate dal loro signore.
Mswati III, 47enne dalla ricchezza sterminata e dal fisico non proprio del playboy, sceglie infatti una vergine da prendere in moglie e arricchire il suo harem. Ne ha già sposate 14 da quando il 25 aprile del 1986 è succeduto al padre Mswati II (che di mogli ne aveva 70), ma questa volta il grave incidente potrebbe rimettere in discussione l'aberrante «sacralità» di una celebrazione che nel suo insieme non ha nulla da invidiare a certe pratiche maschiliste dell'islam più integralista.
Per la cronaca, il camion che le portava al palazzo reale ha urtato contro il retro di un furgone, per poi essere travolto da un autotreno che stava sopraggiungendo. Secondo l'organizzazione non governativa che ha denunciato l'accaduto «non è la prima volta che giovani rimangono ferite o, peggio ancora, perdono la vita andando a eventi della Casa Reale». In passato un altro incidente stradale venne camuffato dalla famiglia reale che sostenne, falsamente, come sconosciuti avessero lanciato sassi contro un camion carico di fanciulle.
«Il minimo che può fare la famiglia Reale in questo momento è cancellare l'edizione annuale della danza delle canne e ammettere la responsabilità nel terribile incidente, aiutando così le famiglie a seppellire le loro figlie», commenta il ministro, donna, degli Esteri del confinante Sudafrica Maite Nkoana Mashabane. Il governo di Pretoria ha in più occasioni criticato l'esasperato maschilismo della famiglia reale dello Swaziland. Nel 2008 era intervenuto addirittura Nelson Mandela, chiedendo in una lettera fatta recapitare al re di interrompere quello che il compianto premio Nobel per la pace definiva «una pratica immorale».
Senza contare che i sudditi non fanno altro che emulare le gesta del loro bizzarro sovrano, con il risultato che gli stupri sono all'ordine del giorno e l'incidenza dell'Hiv ha superato il 26 per cento, la più alta al mondo.
Merito anche del sostenuto tasso di prostituzione e dell'esistenza dei numerosi bordelli, fuori dal controllo del locale ministero della salute, che nel 2010 sfruttarono i mondiali di calcio del Sudafrica per fare affari d'oro. Approfittando anche del fatto che il governo di Pretoria aveva dato un giro di vite ai postriboli locali per non fornire una cattiva immagine del Paese agli occhi del mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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