"Su 3,5 milioni di bimbi vaccinati nessun problema"

I dati sugli under 12 in Usa "sono molto rassicuranti". Ema e Aifa promuovono le mini dosi

"Su 3,5 milioni di bimbi vaccinati nessun problema"

Stavolta a dirlo non è Pfizer, che ne è l'azienda produttrice, ma Ema: i vaccini per i bambini tra i 5 e gli 11 anni sono sicuri. Il verdetto, super partes, arriva a una settimana dall'inizio delle somministrazioni e contribuisce a spegnere i dubbi delle mamme. Chi finora ha contestato la sperimentazione, perchè limitata a meno di 3mila bambini, si deve ricredere: in Usa sono già stati vaccinati 3,5 milioni di under 12 e, a 16 giorni dalla somministrazione della prima mini dose, non si registrano effetti collaterali preoccupanti.

«Finora - spiegano gli esperti dell'Agenzia europea del farmaco - nessun problema di sicurezza è emerso dalle grandi campagne di vaccinazione negli Usa. I dati epidemiologici mostrano che le infezioni e l'ospedalizzazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni sono in aumento negli ultimi mesi. Mentre i bambini a rischio di Covid grave dovrebbero avere la priorità, tutti i bambini in questa fascia di età dovrebbero essere presi in considerazione per la vaccinazione». La sicurezza dei vaccini continua ad essere supportata dal loro uso su larga scala in tutto il mondo. «Questa è la più grande campagna di vaccinazione di sempre, con più di 600 milioni di dosi somministrate nell'Unione europea» ricorda Ema. Concorde sulla promozione a pieni voti dei mini vaccini anche Aifa: «Negli Stati Uniti non c'è stato nessun segnale di allerta della sicurezza, né casi di miocardite, che di solito compaiono 5 giorni dopo la vaccinazione» spiega il direttore generale di Aifa Nicola Magrini in audizione in videoconferenza in Commissione Igiene e Sanità del Senato, sui rischi miocarditi post vaccinazione nella fascia pediatrica. Magrini ha poi annunciato che la prossima settimana uscirà un report dell'Aifa proprio sulle miocarditi e uno dedicato alla popolazione dializzata vaccinata. «Su eventi avversi molto rari come quelli delle miocarditi dopo la vaccinazione c'è una farmacovigilanza che ha diversi livelli - ha ricordato Magrini - il primo è fatto da segnalazioni che arrivano dagli operatori sanitari, poi c'è un secondo livello, più scientifico e analitico, dei nostri uffici. Il fenomeno delle miocarditi e delle pericarditi è all'attenzione dell'Ema e delle varie task force di cui fa parte anche l'Aifa - ha proseguito - ed Ema ha recentemente reso noto le evidenze sui rischi di miocarditi nella popolazione over 12 anni; il rischio è molto raro per i vaccini a mRna, un caso ogni 20mila soggetti».

Rassicurazioni arrivano anche sulla terza dose del vaccino degli adulti: «L'attuale raccomandazione è di somministrare la dose booster preferibilmente dopo sei mesi. I dati disponibili supportano la somministrazione sicura ed efficace di una dose di richiamo già a partire dai tre mesi dal completamento della vaccinazione primaria». L'Ema, inoltre, potrebbe concludere la valutazione per la commercializzazione del vaccino proteico di Novavax prima della fine dell'anno.

«Quando sarà autorizzato, questo vaccino fornirà una nuova opzione per vaccinare le persone nell'Ue e a livello globale». La settimana prossima il comitato per i farmaci per uso umano prenderà in considerazione anche Xevudy, un anticorpo monoclonale antivirale, per il trattamento dei pazienti che non richiedono ossigeno aggiuntivo.

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