Sapeva di essere nel mirino della Procura. L'imprenditore Gherardo Zaccagni, arrestato lunedì come uomo-cerniera tra la Curva dell'Inter e la malavita organizzata, è una vecchia conoscenza dei pm, che da anni lo considerano un classico esemplare della zona grigia tra affari e crimine. A dargli la dritta decisiva stavolta è un funzionario di banca, che gli rivela di avere ricevuto la visita della Guardia di finanza su ordine del pool antimafia della Procura. A quel punto Zaccagni cerca di giocare d'anticipo, intavolando una sorta di trattativa con gli inquirenti. Chiede la consulenza di un ex alto ufficiale della Finanza. Contatta il cognato di un ex magistrato. E decide di rivolgersi a uno degli «angeli custodi» del più famoso magistrato antimafia di Milano: Ilda Boccassini. Il tentativo di dialogo non va in porto, anzi, l'operazione viene considerata dalla Procura un tentativo di inquinamento probatorio e appesantisce la posizione processuale di Zaccagni.
Attraverso la moglie, l'imprenditore conosce un ispettore di polizia, per anni agente di scorta di «Ilda la Rossa». Da una serie di documentati articoli del Fatto quotidiano ha capito che le indagini sul delitto Boiocchi stanno avvicinandosi a lui. Ad allarmarlo è stata la richiesta di documenti alla sua banca, la Bcc: nelle intercettazioni dice «di averlo appreso da Claudio della banca, nonostante la notizia sarebbe dovuta rimanere riservata».
Dagli articoli Zaccagni sa che a condurre l'indagine è il pm Paolo Storari, «non è il topo d'ufficio - lo descrive - è uno che capisce molto (...) l'ha tirato su la Boccassini». Notizia esatta. E a quel punto il contatto con l'ex scorta di Ilda può diventare utile per avere un abboccamento con il pm: perché Storari ha un caratteraccio «però alla Boccassini la ascolta». Anzi, dice la moglie, «pende dalle sue labbra».
«Dici che dovremmo dire un po' tutto a Rai (l'agente) che parla con lei per parlare con quello?». «Eh, ci stavo pensando prima».Non si sa se la «raccomandazione» venga chiesta davvero ma si sa come va a finire la faccenda: che Storari sbatte Zaccagni ai domiciliari. Altro che trattativa.
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