Tamponi ai 133 passeggeri del volo a Fiumicino. Classi in isolamento e caccia a tutti i contatti

Da Roma a Caserta passando per Milano: ricostruiti i movimenti del manager

Tamponi ai 133 passeggeri del volo a Fiumicino. Classi in isolamento e caccia a tutti i contatti

Con la ancora poco conosciuta variante Omicron, il tracciamento dei contatti è più che mai fondamentale per individuare e circoscrivere a stretto giro eventuali contagiati ed evitare focolai. Con quante persone è entrato in contatto il paziente zero? E i suoi familiari? Alle autorità sanitarie il compito di passare al setaccio il viaggio del dipendente dell'Eni rientrato dall'Africa e le relazioni sociali di moglie, suoceri e figli piccoli.

Per prima cosa la Regione Lazio ha disposto test molecolari per i 133 passeggeri del volo proveniente dal Monzambico atterrato all'aeroporto di Fiumicino lo scorso 11 novembre dopo aver fatto scalo in Sudafrica. L'istituto Spallanzani sta esaminando i campioni in queste ore per accertare eventuali altri casi di Omicron, anche se alla partenza tutti i viaggiatori e lo stesso manager casertano erano negativi, come attestato dal tampone necessario per imbarcarsi.

Lo screening nel Lazio verrà allargato a tutte le persone che negli ultimi 15 giorni sono rientrate in Italia dalle zone ora interdette attraverso lo scalo internazionale di Fiumicino, prima che l'ordinanza del ministro Roberto Speranza bloccasse i voli da 7 Paesi dell'Africa meridionale. L'assessore alla Salute Alessio D'Amato ha chiesto al ministero della Salute le liste d'imbarco dei residenti nel Lazio ed è pronto a far partire controlli a tappeto. La Asl di Caserta invece si sta occupando di ricostruire i contatti di tutti i familiari del manager. Le classi elementari dei due figli del paziente sono state messe in isolamento e sono stati effettuati decine di tamponi ai bambini e alle maestre. Due serie di test, a distanza di cinque giorni, che per ora hanno dato esito negativo. Questa mattina ne sarà eseguito un altro e i piccoli alunni saranno tenuti in quarantena per un'altra settimana, così come previsto dal vecchio protocollo di inizio pandemia, in via precauzionale. Nelle prossime ore sono attesi i risultati dei tamponi della moglie e dei suoceri dell'uomo, inviati all'ospedale Cotugno per capire se si tratta della stessa variante sudafricana. Nel frattempo procede il contact tracing anche per loro. La Asl sta rintracciando tutte le persone che hanno incontrato in questi giorni per sottoporli al molecolare.

Per il momento nessun allarme in Lombardia, dopo il «passaggio» del paziente zero per una visita medica programmata dall'azienda, che ha sede a San Donato Milanese. L'assessorato al Welfare della Regione, dopo gli approfondimenti e i tracciamenti di routine, ha confermato che sul territorio lombardo il manager non ha avuto contatti con altre persone né in ambito lavorativo, né extra-lavorativo.

A Milano il 15 novembre era arrivato con una macchina noleggiata e in hotel ha cenato da solo in una sala dove era presente un'altra persona, ma seduta dal lato opposto. Nessun contatto neppure con il personale dell'albergo.

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