Tangenti, indagata Lara Comi per una fattura di Bonometti

Il presidente di Confindustria Lombardia accusato di finanziamento illecito alla candidata di Forza Italia alle Europee

Tangenti, indagata Lara Comi per una fattura di Bonometti

Una fattura da 31mila euro a Lara Comi, candidata di Forza Italia alle Europee, ora pure lei indagata nella maxi inchiesta della procura di Milano su appalti e tangenti in Lombardia.

Secondo gli inquirenti, infatti, Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia e dell'azienda Officine Meccaniche Rezzatesi - finito indagato oggi per finanziamento illecito - avrebbe emesso attraverso la sua società una fattura nel gennaio 2019 per la consulenza della Premium consulting srl - tra i cui soci figura proprio l'europarlamentare azzurra - per due studi sull'espansione in Europa dei mercati. Il risultato della consulenza, però, avrebbe avuto come oggetto un testo di poche pagine, reperibile facilmente online.

Gli inquirenti, quindi, sospettano che si sia trattato solo di uno stratagemma per versare fondi illeciti per la campagna elettorale. Per questo sono stati indagati con la stessa accusa altri due imprenditori: anche in uno dei due casi ci sarebbero delle consulenze di poche pagine copiate per un compenso di 40mila euro.

Ci sarebbe anche una "rilevantissima conversazione" - intercettata il 29 novembre scorso - tra Gioacchino Caianiello (esponente di Forza Italia) e Giuseppe Zingale, direttore generale della Afo, che secondo gli inquirenti, "riflette un quadro di allarmante gravità criminale, sotto il profilo della costante spoliazione di risorse pubbliche a vantaggio del sodalizio". "Veniamo sulle due cose, uno: questa cretina della Lara a che punto siamo?", dice Caianiello, "Perché io la vedo stasera, così gli faccio lo shampoo". "Il 17 già liquidato, 21 gli ho fatto il contratto, però se questo si muove... se no io col cazzo...", risponde Zingale. E l'altro: "17 e 21 fanno 38 (…) oltre i 60 che aveva già". "No, no... no sono sempre all'interno, perché se..", dice Zingale. Caianello chiede "alla fine quanto ha preso questa" e l'altro replica: "Per il momento 38, però se non mando i segnali…"

Già nei giorni scorsi il nome della Comi era finito sotto i riflettori proprio per le indagini sulla società a lei vicina.

Fino ad oggi, però l'europarlamentare non risultava indagata nel fascicolo che nei giorni scorsi ha portato a misure cautelari in tutta la Lombardia per 43 persone tra politici e imprenditori (tra cui anche i forzisti Fabio Altitonante, Pietro Tatarella e Diego Sozzani).

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