Presidente Licia Ronzulli, il governo compie i suoi primi 100 giorni. Dal suo osservatorio qual è il bilancio dell'esecutivo al suo primo tagliando importante?
«Un bilancio positivo e non potrebbe essere altrimenti. Nessuno deve dimenticare che per la prima volta si è votato quasi in autunno e che questo governo ha ottenuto la fiducia il 26 ottobre. In meno di tre mesi abbiamo approvato, a tempo di record direi, la legge di Bilancio, il Decreto Rave, il Decreto Aiuti quater, cominciando a realizzare alcuni punti rilevanti del programma con il quale il centrodestra si è presentato agli elettori».
La polemica sull'opportunità di eliminare o meno lo sconto sulle accise sulla benzina è ancora viva. Pensa che sarebbe stato opportuno percorrere una strada diversa da quella scelta dall'esecutivo?
«Una polemica, appunto. In quel momento non era possibile percorrere una strada diversa. La proroga dello sconto sulle accise, che avrebbe riguardato tutti, senza distinzioni di ceto, sarebbe costata allo Stato oltre 10 miliardi, ma la priorità della legge di Bilancio erano le fasce più deboli e meno abbienti. L'importante è che il governo si sia detto pronto ad intervenire in caso di nuove difficoltà. Altrimenti poi gli aumenti finiranno per scaricarsi sulle famiglie».
Famiglie che stanno già facendo i conti con il caro bollette
«Come maggioranza, rivendichiamo la decisione di dedicare due terzi delle risorse in Manovra per aiutare famiglie e imprese a far fronte alla crisi energetica. La restante parte è servita per occuparsi di chi era maggiormente in difficoltà, penso per esempio all'aumento delle pensioni minime, arrivate a 600 euro per gli ultra 75enni, che è stata una battaglia condotta da Forza Italia. Non appena avremo superato questa emergenza economica che dura da più di un anno, dovremmo certamente costruire per il nostro Paese un nuovo e diverso mix energetico per l'Italia».
La questione accise ha suscitato frizioni all'interno della maggioranza.
«Io parlerei di dialettica. Ognuno dei partiti della maggioranza cerca di dare al meglio il proprio contributo. Forza Italia lo fa con uno spirito di assoluta collaborazione. La nostra coalizione esiste e resiste da quasi trent'anni. Ci sarà un motivo se continua ad essere unita e a rappresentare con continuità la grande famiglia del centrodestra, che è parte della storia di questo Paese. Ma in tutte le famiglie, come fra gli amici, il vero tradimento è l'indifferenza, è non consigliare, è non mettere in guardia dai possibili errori. Abbiamo tutto l'interesse ad avere un governo stabile. Non siamo dei masochisti».
Giorgia Meloni sostiene di aver dovuto fare i conti in questi primi mesi non solo con l'opposizione. Il ministro Lollobrigida parla di uscite poco logiche degli alleati che si lamentano in Tv. Sfumature di pensiero o c'è la necessità di un chiarimento?
«Abbiamo in ogni momento sottolineato e dimostrato la nostra assoluta lealtà al governo, all'interno del quale riteniamo essere parte determinante e con pari dignità. Siamo un tassello essenziale di un tutt'uno. E questo spirito di unità e coesione non è mai venuto meno. Allo stesso tempo, la forza di una coalizione è rappresentata dalla capacità di ogni componente, come ha sottolineato il vicepremier Tajani, di non rinunciare ai propri valori, perché non siamo un partito unico. Forza Italia continuerà a difendere le scelte condivise di questo governo, senza però mai tradire le sue origini, senza ammainare le sue bandiere, con la coerenza delle proprie ragioni e con il rispetto per le battaglie di sempre. Cosa che non credo sia stata messa in dubbio dagli alleati. Alleati che, ne sono convinta, rivendicheranno lo stesso nostro diritto».
Le Regionali sono alle porte. Con quale spirito Forza Italia si avvicina a questo appuntamento?
«Con l'ottimismo di chi sa di aver dimostrato agli elettori della Lombardia grandi capacità di amministrare la cosa pubblica, anche in momenti duri e difficili, come l'emergenza Covid. E con la certezza di candidarsi a governare una Regione, il Lazio, dove la sinistra ha lasciato un'infinità di macerie, dando prova di essere il nostro esatto opposto. Davvero sono impressionanti le amministrative della sinistra».
Quale obiettivo si prefigge Forza Italia in queste elezioni? Esiste la difficoltà di far percepire la vostra diversità rispetto agli alleati?
«Mi aspetto un risultato importante, che ribadirà ancora una volta quanto Forza Italia sia centrale, necessaria, insostituibile. Abbiamo presentato liste forti, con candidati di grande spessore, in linea con il nostro standard e la nostra serietà. Abbiamo le idee chiare, come sempre, più di sempre. In Lombardia ho intercettato l'entusiasmo di chi vuole confermare con il proprio voto la gratitudine per il lavoro fatto in questi ultimi cinque anni. A Fondi, nel Lazio, l'altro ieri, ho visto molta passione, voglia di cambiare e, anche, grandi aspettative da parte dei nostri elettori della Regione, per mettersi alle spalle la pagina nera della giunta Zingaretti».
Esaurita la legge di bilancio da cosa chiederete di ripartire? Quali richieste avanzate al governo?
«Credo siano tutti consapevoli che ai primi passi dovranno seguire delle grandi falcate per realizzare il programma di governo. Penso alla riforma della giustizia, alla riduzione delle tasse, alla semplificazione della burocrazia, alla conquista di una sanità finalmente moderna ed efficiente.
C'è davvero tanto da fare e sono certa che tutti insieme ci riusciremo, ognuno con il suo importante contributo. Forza Italia sarà il cardine della nuova giunta e saprà realizzare tutti i cambiamenti che sono indispensabili per il futuro della Regione, dopo molti anni di incapacità delle giunte delle sinistra».
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