Massì, c'era un po' di pioggerella, l'umidità era tropicale e, insomma, la «maccaja« (come la chiamano i genovesi) appiccicava la città. Però che spettacolo, signori. Il concertone «Ballata per Genova» (che venerdì ha vinto la serata tv con 3.164.000 spettatori e il 18.5% di share) è riuscito a convincere tutti perché la qualità dello show si è sposata bene allo scopo dell'evento: ricordare che Genova non è tagliata fuori dal mondo. E, soprattutto, raccogliere fondi per la realizzazione del Parco del Mare che ospiterà i giochi dei bambini nella Val Polcevera, ossia quasi di fianco al Ponte Morandi sbriciolato dall'incuria. A condurre la serata, una Antonella Clerici in formissima, vestita di bianco e di sorrisi, e un Amadeus impeccabile pure sotto l'acqua. Con loro e tra di loro, anche Luca e Paolo, autentici genovesi di cuore e impegno, e Lorella Cuccarini che, su Italiani d'Argentina di Ivano Fossati, si è trasformata in sensuale «tanguera» con Miguel Ángel Zotto. Poi, a riempire di musica il palco di piazzale Kennedy, hanno pensato Cristiano De André (con Creuza de mä), un inarrivabile Gino Paoli (con Danilo Rea ha dato nuova e luccicante vita a Il cielo in una stanza che ha ben 59 anni), Umberto Tozzi e Raf, l'usignolo Arisa sempre più intonata, Gigi D'Alessio (convincente la sua Don Raffaè), Laura Pausini e Biagio Antonacci in collegamento da Roma, la Elodie, che potrebbe crescere ancora, in coppia con i The Kolors (riuscita e coraggiosa la loro versione di La mia banda suona il rock, bell'assolo di Stash) e i tre «venerati maestri genovesi», ossia Piero Cassano dei Matia Bazar, il fondatore dei New Trolls Vittorio De Scalzi e Franco Gatti, il «baffo» dei Ricchi e Poveri che ritornava in scena dopo la morte del figlio.
Una serata alla quale ha dato un grande impulso la Msc Foundation (del Gruppo Msc), il cui segretario generale Daniela Picco ha riassunto bene lo scopo: «Uno spettacolo all'insegna dell'eccellenza di Genova ma anche un progetto solidale». Alla presenza del sindaco Bucci e del governatore Toti (che hanno supportato il concertone e si sono anche esibiti sul palco nel finale), il Gruppo Msc ha dato un segnale importante a una città che rappresenta il porto più importante del Mediterraneo per le crociere e che oggi rischia di essere percepita come isolata a causa del crollo del Ponte Morandi. «Non è così - dicono Luca e Paolo che sono veri protagonisti anche della genovesità - perché Genova è una città normale». Mentre correva la prima diretta di Rai1 (merito anche del coraggioso direttore Teresa De Santis), l'ideatore del progetto Lucio Presta ricordava che «bisognava fare qualcosa per Genova che non fosse un pianto», Lorella Cuccarini sottolineava che «stasera siamo tutti genovesi» e Antonella Clerici sentiva che «Genova è al centro del mondo». Molto convincente Amadeus: «Quando sono stato invitato, ho detto subito di sì perché, dove c'è un dramma, è giusto dare una mano».
Nel backstage, mentre gli artisti andavano e venivano dal palco, l'inarrestabile assessore regionale Ilaria Cavo ragionava sui futuri e innovativi progetti a tutela del patrimonio «cantautorale» genovese. Insomma, una serata capace di ribadire una volta di più che il carattere genovese garantisce poca retorica ma tanti fatti.
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