Il Tar salva i maiali e i cinghiali della Sfattoria. Annullato l'ordine di abbattimento della Asl

L'ordine di abbattimento dei 140 maiali e cinghiali della Sfattoria degli Ultimi, emesso dall'Asl Roma1 l'8 agosto come prevenzione della diffusione della peste suina africana, è illegittimo

Il Tar salva i maiali e i cinghiali della Sfattoria. Annullato l'ordine di abbattimento della Asl

L'ordine di abbattimento dei 140 maiali e cinghiali della Sfattoria degli Ultimi, emesso dall'Asl Roma1 l'8 agosto come prevenzione della diffusione della peste suina africana, è illegittimo. Lo ha stabilito ieri il Tar del Lazio accogliendo il ricorso del santuario degli animali. La sentenza n. 12862 diventa storica. Come sostenuto dai volontari dell'oasi protetta, un ordine di abbattimento non può riguardare, peraltro senza prevedere alternative, animali considerati d'affezione e non destinati a uso alimentare.

Tirano un sospiro di sollievo dalla Sfattoria, che è stata sostenuta da tutta Italia. In tantissimi hanno vigilato dinanzi alla struttura perché nessuno entrasse per prelevare o abbattere in loco gli animali, peraltro dando loro una morte terribile a mezzo di scossa elettrica, che può impiegare anche mezz'ora prima di finire maiali di grossa taglia. Nella sentenza si legge che l'ordine di abbattimento è illegittimo in quanto la Asl avrebbe dovuto previamente valutare la possibilità di riconoscere alla struttura una deroga (all'abbattimento) giustificata dal fatto che essa è destinata concretamente a «rifugio per animali in difficoltà», considerando anche il possibile «elevato valore culturale o educativo ai sensi dell'articolo 13 del regolamento delegato UE 2020/687». «Una vittoria stragrande dice Paola Samaritani, fondatrice della Sfattoria -. È una battaglia importante per vincere la guerra». Anche perché l'Asl potrebbe fare ricorso, malgrado il Tar abbia messo nero su bianco l'illegittimità dell'abbattimento. È una vittoria per tutti coloro che amano gli animali e che temevano un precedente, in quanto se un decreto di abbattimento colpisce oggi dei suini d'affezione, domani potrebbe riguardare gli animali presenti nelle nostre case. La vittoria dimostra anche quanto chi era posto alla guida delle istituzioni politiche sia stato lontano dal sentire comune della gente. Basti pensare che il ministero della Salute aveva dato la sua benedizione alla decisione dell'Asl. Per la precisione, il parere del ministero della Salute - Commissario straordinario per la peste suina, pervenuto dopo la notifica dell'ordine di abbattimento, era contrario al riconoscimento della deroga, ma, ad avviso del Tar del Lazio «non è supportato da un'adeguata istruttoria e non è correttamente motivato».

«La strada è aperta per una rivisitazione dell'approccio da parte delle amministrazioni nella prevenzione della peste suina africana - commenta l'avvocato Angelita Caruocciolo -. Va fatta ma con provvedimenti proporzionati al reale stato degli animali».

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