Tensione alle stelle. Gli Usa contro la Cina. "Arma Mosca". E il Dragone insorge

Il segretario di Stato Blinken: "Ci sarebbero conseguenze". Il ministro cinese Wang Yi: "Washington vuol gettare benzina sul fuoco"

Tensione alle stelle. Gli Usa contro la Cina. "Arma Mosca". E il Dragone insorge

A pochi giorni dal primo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, il segretario di stato americano Antony Blinken lancia un nuovo allarme, rivelando che la Cina sta valutando di fornire alla Russia armi e munizioni. «Sin dall'inizio siamo stati preoccupati per questa possibilità», ha spiegato in una serie di interviste poche ore dopo l'incontro a Monaco con il più alto diplomatico cinese, Wang Yi. Secondo Blinken, al momento le aziende del Dragone stanno fornendo «supporto non letale» alle forze di Vladimir Putin: «Il timore che abbiamo ora, però, è basato su informazioni che abbiamo ricevuto riguardo l'ipotesi che la Cina fornisca un supporto letale, e abbiamo chiarito che ciò causerebbe un serio problema per noi e la nostra relazione». Una tale escalation, ha precisato il titolare di Foggy Bottom, avrebbe «conseguenze» per Pechino, avvertimento che Blinken ha espresso anche nell'incontro con Wang. E d'altronde anche il presidente Joe Biden aveva messo in guardia il suo omologo Xi Jinping lo scorso marzo sull'invio di armi a Putin. Il segretario di stato ha comunque sottolineato «l'importanza di avere linee di comunicazione aperte. Abbiamo la responsabilità di gestire la relazione in modo responsabile, penso che il mondo se lo aspetti, ed è anche nel nostro interesse. Non vogliamo entrare in conflitto e non siamo alla ricerca di una nuova Guerra Fredda». Ma «allo stesso tempo, difenderemo i nostri interessi in modo risoluto».

L'obiettivo del faccia a faccia tra Blinken e Wang era quello di riprendere i contatti diplomatici interrotti in seguito al caso del pallone-spia cinese intercettato nei cieli americani e poi abbattuto, che ha portato ad annullare il programmato viaggio del segretario di stato a Pechino ai primi di febbraio. L'incontro, che è stato descritto come diretto ma aspro, non sembra tuttavia essere servito a stemperare le tensioni. D'altronde Wang ha evidenziato senza giri di parole che gli Stati Uniti «dovrebbero promuovere una soluzione politica alla crisi piuttosto che gettare benzina sul fuoco e sfruttare l'opportunità a proprio vantaggio». Secondo quanto riferito da una nota del ministero degli Esteri, il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, riferendosi sempre alla guerra in Ucraina, ha sottolineato che Pechino «ha sempre avuto un ruolo costruttivo», promuovendo i colloqui di pace, ma il suo Paese non accetta interferenze esterne nei rapporti con Mosca. «Il partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia è stabilito sulla base del non allineamento, del non confronto, del non prendere di mira terze parti ed è sotto la sovranità di due Nazioni indipendenti», ha detto Wang a Blinken, precisando: «Non accetteremo mai che gli Usa impongano o addirittura esercitino costrizioni sulle relazioni Cina-Russia». Mentre nel suo intervento a Monaco, ha affermato che Pechino offrirà presto una proposta di pace per fermare i combattimenti (pur se Blinken ha messo in guardia sul fatto che il cessate il fuoco potrebbe essere sfruttato da Mosca per riorganizzarsi e preparare nuove offensive). E riguardo il pallone-spia, Wang ha definito «assurda e isterica» la reazione dell'amministrazione Biden: «Avevamo chiesto agli Usa di gestire il caso con calma e professionalità, sulla base di consultazioni con la parte cinese - ha ricordato - Purtroppo Washington ha ignorato quanto richiesto e ha usato jet da combattimento per abbattere un pallone aerostatico con i missili».

La reazione americana a suo parere è stata uno sforzo «per distogliere l'attenzione dai loro problemi interni», e ora sta agli Stati Uniti «risolvere i danni causati dall'uso indiscriminato della forza» quando hanno abbattuto il pallone al largo della costa della South Carolina.

Nessuno dei due diplomatici peraltro ha fatto cenni ad una nuova data per la visita di Blinken, ennesima conferma del fatto che le relazioni Usa-Cina sono scese forse al livello più basso da quando Richard Nixon ha aperto un canale di comunicazione con la leadership del Dragone mezzo secolo fa.

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