Un'importante apertura arriva dall'Ue. Il parlamento europeo chiede di escludere gli investimenti per la ricostruzione post-terremoto in Italia dal calcolo del deficit nazionale previsto dal patto di stabilità, "alla luce del carattere gravissimo ed eccezionale della situazione" e utilizzare tutti i fondi Ue a disposizione per aiutare le zone colpite. Sono alcune delle
richieste approvate dal parlamento europeo nella mini plenaria, oggi a Bruxelles.
Nella risoluzione sulla situazione post terremoto in Italia il parlamento chiede alla Commissione Europea di adottare misure urgenti per facilitare una rapida ricostruzione dei Paesi distrutti durante i terremoti che hanno colpito l'Italia il 24 agosto, il 26 e il 30 ottobre scorsi. Il parlamento ha anche approvato un'altra risoluzione, redatta dall'italiano Salvatore Cicu (Ppe), sulla riforma del Fondo di solidarietà Ue.
Durante il suo intervento al dibattito di ieri sera, il relatore ha detto che "in casi come questi, le Istituzioni europee devono essere sensibili, devono capire che la loro credibilità, la
loro autorevolezza, dipendono anche dalla capacità di essere presenti in questi momenti e di trasferire un messaggio, appunto, di capacità di gestione". Ha poi chiesto alla Commissione di migliorare l'utilizzo del Fondo di solidarietà Ue, riducendo i tempi di mobilitazione e aumentando la soglia dei pagamenti anticipati.
Il parlamento chiede quindi di escludere le spese relative agli interventi di ricostruzione, compresi quelli che prevedono la partecipazione dei fondi strutturali e di investimento europei (Esi)
dal calcolo del deficit nazionale, "alla luce del carattere gravissimo ed eccezionale della situazione".
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