Quest'anno nella lista annuale delle 100 persone più influenti al mondo il settimanale statunitense Time ha inserito anche Matteo Salvini. Il vicepremier figura nella categoria leaders insieme, fra gli altri, a papa Francesco, Donald Trump, Xi Jinping, Jair Bolsonaro e Greta Thunberg. La sua "presentazione" è stata affidata a un articolo ad opera di Steve Bannon (leggi qui). L'ex capo della strategia elettorale del presidente americano definisce il leader leghista come l'uomo che "ha fatto risorgere l'orgoglio nazionale italiano" e ne racconta l'ascesa passando dalle origini "umili" gli attuali successi politici. "È il leader più discusso d'Europa - scrive - e dopo le elezioni europee di maggio potrebbe anche essere il più potente".
Non è l'unico italiano ad essere inserito della lista del Time. A scorrere i cento nomi dei big mondiali compaiono anche lo chef Massimo Bottura e Pierpaolo Piccoli, direttore creativo della maison Valentino. Salvini si può, tuttavia, vantare di essere l'unico leader ad essere stato scelto dal magazine statunitense. "Venne, vide, postò su Facebook" è con questo slogan che Bannon inizia la presentazione del leader leghista. Lo definisce "il più anticonvenzionale dei politici" e gli riconosce di aver condotto "la più anticonvenzionale delle campagne". "Un turbinio di comizi, discorsi, energia, il tutto ripreso in diretta live sui social media, finanziato con pochi soldi, con grinta, determinazione e un messagio ben preciso - si legge sul sito del Time - Bruxelles non avrebbe più dettato legge sulle politiche migratorie, il Partito di Davos non avrebbe più deciso della sovranità dell'Italia; le elite europee non avrebbero più messo a tacere i cittadini italiani".
A Salvini Bannon riconosce il merito di aver "resuscitato l'orgoglio nazionale italiano". Se poi da una parte loda il patto con il Movimento 5 Stelle, che ha combinato "destra e sinistra, populisti e nazionalisti", ammette che i due non riescono a governare facilmente. Come ministro dell'Interno, però, vede molti obiettivi raggiunti: dalla chiusura dei porti all'immigrazione illegale alla ridozione del traffico di esseri umani, fino allo scontro con l'Unione europea. "Ma - avverte - su questioni più ampie riguardanti l'economia e la gestione del Paese, è stata ben più dura".
In fin dei conti, il giudizio è più che positivo: "Partito con umili inizi, ora Salvini è il politico più discusso d'Europa e per la fine di maggio, dopo le elezioni parlamentari europee, potrebbe benissimo essere il più potente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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