Un anno dopo, la tragedia di Pioltello è ancora fresca. Il treno regionale partito da Cremona e diretto a Milano deragliò provocando 3 morti e 46 feriti. Un anno dopo Danilo Toninelli va sul luogo del disastro a commemorare le vittime ("chiedo scusa a nome dello Stato") e ne nasce una polemica politica.
Al centro, sempre la Tav. Il ministro delle infrastrutture è convinto che l'opera sia ormai inutile e che magari andrebbero fermati gli scavi, Salvini - invece - continua a ripetere che costerebbe più fermarla che portarla a termine.
"La più grande opera in questo Paese è evitare che ci siano altri morti di Stato per incidenti conseguenti alla cattiva manutenzione - dice Toninelli durante la commemorazione - dai dati che mi ha fornito Rfi si dice che l'Italia è ai primi posti in Europa per sicurezza, ma io me ne frego dei dati: non voglio più nessun morto". Poi la stoccata a Salvini. mi avrebbe fatto molto piacere vedere Matteo Salvini qui con me a ricordare tre morti di Stato". In fondo ieri il ministro dell'Interno aveva detto di voler andare in visita a Chiomonte dai poliziotti che difendono il cantiere. "Sulla Tav - aggiunge il grillino - stiamo facendo l'analisi costi benefici per evitare che vengano sprecati soldi. È stata lunga e difficile perché prima la faceva lo stesso oste che dava il vino ai clienti quindi era facile e veloce: ora sono arrivate persone perbene e serie che non rubano e l'abbiamo fatta per bene ma abbiamo anche un accordo internazionale".
Ieri Salvini aveva detto di ritenere utile la conclusione dell'opera e che stava attendendo ancora "questa benedetta analisi costi-benefici" per capire che fine farà la Tav. Toninelli conferma che "prima di rendere pubblica l'analisi io e i miei tecnici andremo a Bruxelles per parlare con la responsabile dei Trasporti e con la ministra francese ai Trasporti". E che "del referendum si parlerà esclusivamente dopo l'analisi costi benefici".
Intanto sulla tragedia dell'anno scorso il ministro dei Trasporti si sofferma sui mancati investimenti sulla rete ferroviaria.
"Già fare il pendolare è una fatica, ma morire su dei binari perché lo Stato e le istituzioni non hanno fatto a sufficienza il loro mestiere è inaccettabile". E ancora: "Mancava la manutenzione e su questa tratta, ogni giorno circa 10mila persone vanno verso Milano per andare al lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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