In Toscana hanno trovato un sistema ‘innovativo’ per garantire il cibo ai rom. Come? Semplice, con i buoni pasto della Coop. Ma andiamo con ordine.
La Società della Salute di Sesto Fiorentino, una municipalizzata che si occupa di temi socio-assistenziali per i comuni della Zona socio sanitaria Fiorentina Nord Ovest, lo scorso 27 febbraio ha stanziato la bellezza di 30mila euro (29.999mila, per la precisione) per gli utenti del campo rom del territorio gestito dalla Caritas di Firenze.
Soldi spendibili sotto forma di buoni pasto cartacei per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità per tutto il periodo che va dal marzo 2017 al marzo 2019. E, guarda caso, i buoni sono della UNICOOP Firenze S.C. “in quanto – si legge nella delibera - la stessa possiede a Sesto Fiorentino un supermercato nelle immediate vicinanze del campo rom, per cui tale collocazione risulta funzionale alla gestione del progetto generale di gestione”. Sul tema è puntualmente intervenuta la Lega Nord con un'interrogazione regionale fatta dai consiglieri Manuel Vescovi e Jacopo Alberti, a cui la giunta di Enrico Rossi non ha ancora dato una risposta.
Ma non è tutto. “Oltre a questi 29.999 euro, la Società della Salute ha stanziato a un’associazione legata alla Caritas altri 21mila euro da febbraio a giugno 2017 per la gestione del campo rom”, rivela a ilGiornale.it il consigliere comunale Scandicci, il leghista Leonardo Batistini.
“Vorrei sapere come questo campo verrà finanziato da giugno in poi considerato anche che il costo complessivo per la sua gestione, previsto dalla Società della Salute, risulta essere di 90mila euro. Quanti di questi sono soldi pubblici?”, si chiede Batistini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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