Vicepresidente del Partito Democratico e capogruppo uscente alla Camera dei deputati, Debora Serracchiani è tra i volti di punta del mondo dem. Dopo la debacle del 25 settembre, ha subito preso la parola e ha promesso al centrodestra un’opposizione senza sconti. Ma non solo. Ha confermato che il Pd vigilerà sui diritti civili e sociali, ipotizzando chissà quale pericolo. Ma la distanza dal suo Friuli Venezia Giulia - regione che ha governato dal 2013 al 2018 - si fa sentire: la figuraccia sul disastro del Vajont non lascia spazio a dubbi.
La figuraccia di Debora Serracchiani
Ieri la Serracchiani ha voluto ricordare il disastro del Vajont del 9 ottobre 1963. “Non dimentichiamo le vittime e la catastrofe di 59 anni fa con il crollo della diga del Vajont, una tragedia in cui persero la vita oltre 2000 persone. Una ferita per il FVG e per l’Italia intera”, le sue parole su Twitter. Una clamorosa (e doppia) gaffe per la dem.
La Serracchiani, infatti, ha citato il presunto crollo della diga. Ma le cose andarono diversamente: la diga rimase in piedi, a franare fu la montagna. Da lì, le inondazioni che cancellarono i nuclei abitati. Ma la gaffe della neo eletta Pd non è terminata qui. “Una ferita per il FVG” , ha detto la Serracchiani, una specie di appropriazione del ricordo. Ma a pagare il prezzo più caro della tragedia fu Longarone, provincia di Belluno. E no, Belluno non è in Friuli Venezia Giulia.
La topica non è passata inosservata e nelle ultime ore la Serracchiani è stata sommersa dalle critiche. Ecco una carrellata di repliche tra serio e faceto: “Serracchiani è comunque più brava come storica che come politica”, “Perfetta rappresentazione della classe dirigente dell'Italia in tutta la sua ignoranza e approssimazione”, “L'hai ricostruita tu la diga che non è mai crollata, lo hai fatto quando eri presidente di Regione? Che vergogna”.
Le scuse per la gaffe
Il tweet sopra citato è rimasto online per diverse ore, la cancellazione è arrivata solo lunedì mattina. Con tanto di scuse da parte dell’ex presidente del FVG: “Chiedo scusa.
Molti di voi hanno segnalato errori nel mio tweet sulla catastrofe del Vajont - le sue parole sempre su Twitter - Sono stata su quei luoghi, e la verità verso i fatti avvenuti impone di ricordare che la diga non crollò. Gravi furono le responsabilità umane. Giusto ricordare le tante vittime venete”. Meglio tardi che mai, almeno quello.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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