Travolse e uccise i due cuginetti con il Suv: il figlio del boss condannato solo a nove anni

L'ira dei genitori dei due bambini: "Ce li hanno ammazzati un'altra volta"

Travolse e uccise i due cuginetti con il Suv: il figlio del boss condannato solo a nove anni

Se la caverà con 9 anni di carcere Rosario Greco, il figlio del boss vittoriese Elio che lo scorso 11 luglio col suo Suv falciò e uccise i due cuginetti Alessio e Simone D'Antonio, di 10 e 11 anni, che stavano giocando seduti davanti alla casa di uno dei due a Vittoria (Ragusa).

Quella sera Greco aveva assunto droga e aveva bevuto troppo, ma, nonostante ciò, si era messo alla guida della sua jeep in compagnia di altre persone, e aveva percorso a folle velocità la stradina in cui si trovavano Alessio, che morì sul colpo, e Simone che si spense in ospedale dopo lunghe sofferenze.

I genitori Tony e Valentina e Alessandro e Lucia urlano la loro rabbia in lacrime, distrutti e amareggiati per la sentenza: «Li hanno ammazzati due volte!». Avevano sperato in una pena esemplare e ieri avevano scritto al ministro Alfonso Bonafede ribadendo il diritto ad avere giustizia. Il procuratore capo di Ragusa Fabio D'Anna, pm del processo, aveva chiesto 10 anni su un massimo di 12 previsto in caso di rito abbreviato (18 anni scontati di un terzo), ma il giudice per le udienze preliminari Ivano Infarinato ha fatto un ulteriore sconto. Alle 12.20, dopo tre ore di Camera di consiglio, è rientrato in aula e ha pronunciato il verdetto, che ha inferto un altro colpo rappresentato al cuore dei genitori.

«È assurdo! Chi sale in macchina drogato e ubriaco è un criminale e merita l'ergastolo», dicono Tony e Valentina, papà e mamma di Simone. L'unico appiglio durante il processo è stato il credere che qualcosa sarebbe cambiato, che il ministro Bonafede, che aveva fatto loro visita privata dopo la tragedia, mettesse mano alla legge, dando seguito coi fatti alle parole. «Aveva promesso che sarebbe cambiata la legge. Deve cambiare dicono ancora -. Almeno varrà per gli altri, in futuro». «C'è troppa delusione - aggiungono Alessandro e Lucia, genitori di Alessio -. Che i ministri si sveglino, gli italiani si sveglino, non si può fare una legge così. Il 29 mio figlio avrebbe compiuto 12 anni. Non si può accettare il rito abbreviato. Ieri ci lamentavamo del pm, ma è stato il giudice a non fare il suo lavoro. Così non gli ha dato la pena per quel che ha fatto, da 18 è stata abbassata a 9 anni». Il legale dei genitori ha spiegato come la loro insoddisfazione per la condanna per duplice omicidio stradale aggravato dall'alterazione psicofisica riguarda il fatto che il sacrificio dei loro figli sarebbe stata un'occasione per modificare la normativa e, magari, intitolare la nuova legge a Simone a Alessio come avevano promesso molti politici. «Greco è accusato di omicidio stradale, ma non si è trattato di uno scontro tra due auto, quanto di un missile che ti raggiunge in casa», sottolineano i genitori delle piccole vittime.

Sulla necessità di una riforma del Codice penale e della giustizia è intervenuto Matteo Salvini. «La vita di un bambino non può valere così poco - ha commentato -. Bisogna eliminare il rito abbreviato per i reati più gravi e cancellare buone condotte e sconti di pena». La procura di Ragusa si ritiene soddisfatta dal momento che ha retto l'ipotesi accusatoria. «Ritengo la condanna giusta ed equilibrata ha detto il procuratore D'Anna -. Sono state riconosciute le aggravanti contestate.

Ma, al di là della soddisfazione per il risultato processuale, resta il rammarico per le due vite stroncate, che la condanna non ci restituirà».

I legali di Greco hanno scelto di non commentare la sentenza, restando in attesa delle motivazioni che il giudice dovrà depositare entro 60 giorni.

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