L'hanno accusata di aver tagliato i soldi per la salute. Hanno iniziato crociate per dire che il governo sta ammazzando la sanità pubblica. Tutte fake. Tanto che ieri la premier Giorgia Meloni ieri annunciato un aumento di 3 miliardi di euro per la sanità nel 2024.
Non soldi a pioggia ma finalizzati a un obiettivo: abbattere le liste d'attesa, diventate insostenibili. Le risorse andranno a pagare il rinnovo dei contratti di settore, aggiungendo una defiscalizzazione degli straordinari e di premi produzione tutti finalizzati alla riduzione delle liste per esami e visite. «È una bugia che il fondo sanitario nazionale sia stato ridotto - spiega Meloni - Sul 2024 sarà di 136 miliardi di euro, il livello assoluto più alto raggiunto. Per fare un esempio nel 2019 il fondo sanitario nazionale era arrivato a 115 miliardi di euro. Fra il 2020 e il 2022 con il Covid è oscillato fra i 122 e i 127 miliardi di euro, compreso il costo delle vaccinazioni. Se poi il Pil è cresciuto ovviamente il rapporto in Pil è cambiato. Ma i fondi sono molti più di prima». E a questo punto, se la verità va detta, va detta fino in fondo.
L'intasamento delle liste d'attesa non sia fatto passare come una conseguenza della pandemia. Quella ha influito ma le origini dei cup paralizzati risalgono al pre 2020. Il governo grillino non se ne è curato e i nodi sono diventati matasse, fino ad oggi. L'urgenza è sotto gli occhi di tutti.
Non è possibile aspettare 300 giorni per un ecodoppler, otto mesi per una mammografia e in generale - regione più regione meno - cinque volte tanto rispetto ai tempi d'attesa previsti dalla legge. E non si può pensare che tutti ricorrano al privato.
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