C i sono voluti due mesi per trovare un sostituto ad Alessandro Solidoro, l'amministratore delegato di Ama, dimessosi in polemica aperta con la sindaca Virginia Raggi. Ieri è arrivato dalla Commissione ambiente del Campidoglio il placet per l'avvocato Antonella Giglio, esperta in diritto amministrativo, titolare di uno studio con sedi a Roma e Milano. In Commissione, per la verità, non sono arrivati i 35 curricula annunciati dalla sindaca. Alla selezione dei quali hanno partecipato, mercoledì, solo il sindaco, i membri pentastellati della Commissione e gli assessori all'Ambiente (Paola Muraro), alle Partecipate (Massimo Colomban). Ai consiglieri di opposizione, ieri, è stato presentato soltanto il profilo della Giglio. Metodo bocciato per poca trasparenza. Le polemiche, però, non si fermano al modo di selezione del nuovo amministratore delegato di Ama. Coinvolgono infatti il «solito» Raffaele Marra. Il «fedelissimo» della Raggi (come tutti da tempo lo indicano), ora a capo del dipartimento del Personale, dopo aver dovuto lasciare per le troppe pressioni il ruolo di vicecapo di gabinetto della sindaca. Marra non piace a buona parte del mondo grillino, soprattutto per via dei suoi trascorsi come collaboratore di primo piano di Alemanno (sia al ministero dell'Agricoltura sia in Campidoglio) e di Renata Polverini, quando la stessa guidava la Regione Lazio. Più volte il Direttorio ha minacciato l'aut aut alla sindaca. La Raggi, però, non ha mai ceduto e l'unica concessione alle pressioni si è registrata proprio ieri quando il nome di Marra non è apparso nella casella della direzione del dipartimento del Commercio come aveva chiesto. Il fedelissimo, insomma, rimane a capo del Personale che, tra l'altro, è comunque un posto chiave visto che il dipartimento gestisce oltre 23mila persone. Marra dunque rimane al suo posto, come si evince dall'ordinanza della sindaca sulla turnazione dei dirigenti capitolini pubblicata ieri. Turnazione effettuata con il metodo dell'interpello e secondo i rigidi schemi consigliati dall'Anac. I dirigenti comunali hanno infatti avuto la possibilità di proporsi per ricoprire gli incarichi da assegnare e sono stati scelti in base al curriculum e alle motivazioni. In totale la rotazione riguardava 40 posizioni. Venticinque di queste, però, hanno visto la riconferma del dirigente in servizio. A ruotare c'è anche il fratello di Marra, Roberto, che viene spostato dal Gruppo dei vigili urbani che si occupano di abusivismo, alla direzione del Turismo. Per i maligni, poi, la sola presenza del fratello nell'organico comunale rappresenterebbe un conflitto di interesse per il fedelissimo braccio destro della Raggi.
Rimangono ancora delle caselle vuote nella macchina capitolina. E non si tratta di posizioni secondarie. Restano ancora da individuare il capo dell'Avvocatura comunale, il Comandante della Polizia locale e il Ragioniere generale.
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