Tutti contro Lamorgese. "Il ministro è assente"

Bufera sul Viminale. Lega e Fdi attaccano: "Dove sei?". Critiche anche dal Pd: "Inadempiente"

Tutti contro Lamorgese. "Il ministro è assente"

Non si parla di dimissione, ma è certo che al Viminale in queste ore si sta ballando. Il rave è l'anomalia che lo Stato non ha previsto. È come se fosse rimasta fuori dai confini della normalità, lì dove non arriva il green pass, dove la legge è troppo lontana e si muore per un incidente. È così che sotto accusa si ritrova il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Non è una politica di professione. Non ha partiti che la difendono. È donna di apparato, che ha guidato il ministero nel Conte bis e che Draghi ha confermato. È molto vicina al presidente Mattarella e questo senza dubbio è il suo scudo migliore. Ma basta un rave per far scricchiolare la sua poltrona? In altre stagioni forse si. Quello che sta accadendo a Valentano non è cosa da poco. Non c'è stata attenzione e la vicenda sembra uno schiaffo a tutti quelli che, per lavoro, devono gestire la situazione eccezionale in cui si vive. Non si può chiedere di presidiare i ristoranti e lasciare fuorilegge la mobilitazione di massa clandestina. È troppo forte la contraddizione. È così che tutti i gruppi politici chiedono, di fatto, l'intervento di Draghi. Il governo, per ora, lascia che lka bufera passi.

Questa volta Lega e Fratelli d'Italia si muovono insieme. Non c'è più differenza tra chi sta al governo e chi all'opposizione. Matteo Salvini accusa il Viminale di immobilismo. La Lega presenterà una interrogazione in Parlamento. «Lamorgese cosa dirà questa volta? Che il dossier è sul tavolo di Draghi o che si aspetta un aiuto dall'Europa?». Giorgia Meloni segnala che il rave prosegue da cinque giorni «tra droga, alcol e illegalità». È morto un ventiquattrenne e ancora nessuno è intervenuto. Il leader di Fratelli d'Italia chiede: «Ma dove sei?». Forza Italia sottolinea la necessità di un intervento dello Stato «a tutela della legge e della salute pubblica, perché le regole di prevenzione del Covid non ammettono deroghe».

Il problema è quello della zona franca. È come se lo sballo sfuggisse alle regole anti Covid. È questo che crea sconcerto e fa incavolare sia le forze politiche dubbiose sul passaporto vaccinale sia quelle che non considerano un problema la richiesta di pass per le mense aziendali. Ecco allora che perfino il Pd rimprovera a Luciana Lamorgese di inadempienza. Il lago di Mezzano, nel viterbese, diventa così il simbolo di un'Italia senza legge e senza controllo. Tutto questo finisce per diventare un altro problema per il governo Draghi, già alle prese con la questione dei profughi afgani e con una maggioranza che sul contrasto al virus continua ad avere una visione dissonante, se non addirittura in certi casi perfino strabica.

È solo in serata che il ministro cerca di prendere in mano la situazione. C'è stata una telefonata con Stefano Bigotti, il sindaco di Valentano, il paese dove si è svolto il rave. «Ci siamo svegliati invasi da circa 10mila persone, per favore fate qualcosa».

Il sindaco deve fare i conti anche con una popolazione, con i suoi concittadini, che cominciano ad avere paura. È il timore che Valentano si trasformi in un grande focolaio e che quando la festa sarà finita sarà chi resta a dover pagare il conto.

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